Le parole fantasma, noto argomento al confine tra filologia e lessicografia, non sono altro che fraintendimenti testuali derivati da errori di trascrizione, del copista o dell’editore. L’intervento intende indagare questa categoria nel TLIO, nel cui Corpus non mancano alcune edizioni di riferimento poco affidabili che costituiscono la principale causa della redazione di voci in realtà non esistenti nell’italiano antico, tuttavia spesso consapevolmente commentate dai redattori con apposite note. In particolare si propone l’illustrazione di alcuni casi tratti dall’Ottimo commento, per cui il TLIO fa riferimento all’edizione Torri (Pisa, Capurri, 1827-1829).
Le parole fantasma nei dizionari storici: nuove proposte per alcuni casi dai commenti danteschi
G. Alvino;I. Falini
2019-01-01
Abstract
Le parole fantasma, noto argomento al confine tra filologia e lessicografia, non sono altro che fraintendimenti testuali derivati da errori di trascrizione, del copista o dell’editore. L’intervento intende indagare questa categoria nel TLIO, nel cui Corpus non mancano alcune edizioni di riferimento poco affidabili che costituiscono la principale causa della redazione di voci in realtà non esistenti nell’italiano antico, tuttavia spesso consapevolmente commentate dai redattori con apposite note. In particolare si propone l’illustrazione di alcuni casi tratti dall’Ottimo commento, per cui il TLIO fa riferimento all’edizione Torri (Pisa, Capurri, 1827-1829).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.