Il contributo vuole fare il punto sull’evoluzione contenutistica ed applicativa di alcuni concetti relativi ai movimenti migratori ed alla mobilità delle persone dalla fine del XIX secolo ai giorni nostri. L’area geografica interessata dalle riflessioni riguarda le Alpi sud-occidentali e, più in particolare, la provincia di Cuneo e il dipartimento delle Alpi Marittime, nonché alcune aree dell’estremo Ponente ligure. Al fine della riflessione sulle categorie concettuali annunciate, verranno utilizzati come corpus di base alcuni testi di Nuto Revelli (Il mondo dei vinti, Il popolo che manca, L’anello forte) e la saga storico-letteraria La Baie des Anges di Max Gallo. L’analisi testuale e l’uso delle testimonianze raccolte da Revelli permetteranno di riflettere sulla nascita e l’evoluzione delle filiere migratorie, delle reti relazionali infraregionali ed internazionali (nell’ambito della regione frontaliera della Alpi sud-occidentali), sulla definizione degli stereotipi e la loro evoluzione, su concetti quali identità territoriale e nazionale, sulle dinamiche inclusione/esclusione di “vecchi” e “nuovi” migranti. Sarà possibile riflettere su questioni di meticciati, nonché su altre forme e strategie di coabitazione nella differenza.
“Chi non va in Francia non è gente”: nascita ed evoluzione delle categorie concettuali “migranti” nelle Alpi sud-occidentali
Marengo Marina
2019-01-01
Abstract
Il contributo vuole fare il punto sull’evoluzione contenutistica ed applicativa di alcuni concetti relativi ai movimenti migratori ed alla mobilità delle persone dalla fine del XIX secolo ai giorni nostri. L’area geografica interessata dalle riflessioni riguarda le Alpi sud-occidentali e, più in particolare, la provincia di Cuneo e il dipartimento delle Alpi Marittime, nonché alcune aree dell’estremo Ponente ligure. Al fine della riflessione sulle categorie concettuali annunciate, verranno utilizzati come corpus di base alcuni testi di Nuto Revelli (Il mondo dei vinti, Il popolo che manca, L’anello forte) e la saga storico-letteraria La Baie des Anges di Max Gallo. L’analisi testuale e l’uso delle testimonianze raccolte da Revelli permetteranno di riflettere sulla nascita e l’evoluzione delle filiere migratorie, delle reti relazionali infraregionali ed internazionali (nell’ambito della regione frontaliera della Alpi sud-occidentali), sulla definizione degli stereotipi e la loro evoluzione, su concetti quali identità territoriale e nazionale, sulle dinamiche inclusione/esclusione di “vecchi” e “nuovi” migranti. Sarà possibile riflettere su questioni di meticciati, nonché su altre forme e strategie di coabitazione nella differenza.File | Dimensione | Formato | |
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