Un atto apparentemente semplice come quello di raccontare storie, ad una analisi più attenta risulta complesso, articolato, pieno di possibilità che, fin dall’antichità, chi raccontava storie poteva cogliere non solo per allietare il suo pubblico, ma anche per trasmettere conoscenze, per informare, per rendere partecipi di realtà lontane nel tempo e nello spazio. Infondo gli aedi erano ammantati da una sorta di aura magica che li portava a “sapere le cose che furono, che sono e che saranno”. Almeno rispetto alla loro tradizione.Un excursus delle contaminazioni narrative tra diversi medium e strumenti della comunicazione dall'antichità ad oggi.
Never alone. Narrazione e contaminazioni narrative
Anna Antoniazzi
2019-01-01
Abstract
Un atto apparentemente semplice come quello di raccontare storie, ad una analisi più attenta risulta complesso, articolato, pieno di possibilità che, fin dall’antichità, chi raccontava storie poteva cogliere non solo per allietare il suo pubblico, ma anche per trasmettere conoscenze, per informare, per rendere partecipi di realtà lontane nel tempo e nello spazio. Infondo gli aedi erano ammantati da una sorta di aura magica che li portava a “sapere le cose che furono, che sono e che saranno”. Almeno rispetto alla loro tradizione.Un excursus delle contaminazioni narrative tra diversi medium e strumenti della comunicazione dall'antichità ad oggi.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Never alone.pdf
accesso chiuso
Descrizione: pdf del contributo
Tipologia:
Documento in Post-print
Dimensione
244.2 kB
Formato
Adobe PDF
|
244.2 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.