L'oggetto del volume è una ricerca sviluppata sul quartiere di Nabaa, nella periferia est di Beirut, enclave cresciuta nell'ultimo secolo come luogo di assorbimento di diversi flussi migratori, in cui la divisione e la segregazione sono caratteristiche dominanti. La municipalità di Bourj Hammoud di cui Nabaa è parte, è caratterizzata dall’alta densità: una popolazione stimata intorno alle 90.000 persone è distribuita in una superficie di soli 2,4 km2 Dall'inizio del conflitto siriano solo a Nabaa sono arrivati circa 17.000 profughi, che convivono con famiglie e comunità appartenenti a diverse confessioni religiose: Armeni, Cristiani Maroniti, Sunniti, Sciiti, solo per citare i più numerosi. Nabaa è l'esempio paradigmatico di città [con]divisa: una realtà urbana caratterizzata da forti divisioni, sia fisiche che sociali e, contestualmente, da fattori di condivisione, effettivi o potenziali che spesso richiamano i valori dell’Arrival City descritta da Doug Saunders. La ricerca che è stata portata avanti anche attraverso 4 tesi di laurea condotte in seno al DAD, Scuola Politecnica, UNIGE, è sviluppata in tre sezioni: il fenomeno, l’individuazione dei fattori di divisione e proposte progettuali. Il contributo esplicita attraverso mappe, timelines e grafici, l'evoluzione delle migrazioni nella città di Beirut e a Burji Hammoud nell'ultimo secolo. Vengono poi individuati gli elementi di divisione che hanno caratterizzato la capitale Beirut nell’ultimo secolo, geografica, infrastrutturale, socioculturale. Nell’ultimo step si ipotizza l'attivazione della città [con]divisa, utilizzando i fattori di divisione come strumenti progettuali per favorire la condivisione. L’idea alla base del lavoro non è dunque quella di indurre l’integrazione, ma di studiare la divisione e le forme fisiche che sono state messe in campo per attuarla nel quartiere, come possibile reagente.
La Città [con]divisa, manuale di convivenza urbana nell’ epoca del conflitto
Giberti, M.;
2019-01-01
Abstract
L'oggetto del volume è una ricerca sviluppata sul quartiere di Nabaa, nella periferia est di Beirut, enclave cresciuta nell'ultimo secolo come luogo di assorbimento di diversi flussi migratori, in cui la divisione e la segregazione sono caratteristiche dominanti. La municipalità di Bourj Hammoud di cui Nabaa è parte, è caratterizzata dall’alta densità: una popolazione stimata intorno alle 90.000 persone è distribuita in una superficie di soli 2,4 km2 Dall'inizio del conflitto siriano solo a Nabaa sono arrivati circa 17.000 profughi, che convivono con famiglie e comunità appartenenti a diverse confessioni religiose: Armeni, Cristiani Maroniti, Sunniti, Sciiti, solo per citare i più numerosi. Nabaa è l'esempio paradigmatico di città [con]divisa: una realtà urbana caratterizzata da forti divisioni, sia fisiche che sociali e, contestualmente, da fattori di condivisione, effettivi o potenziali che spesso richiamano i valori dell’Arrival City descritta da Doug Saunders. La ricerca che è stata portata avanti anche attraverso 4 tesi di laurea condotte in seno al DAD, Scuola Politecnica, UNIGE, è sviluppata in tre sezioni: il fenomeno, l’individuazione dei fattori di divisione e proposte progettuali. Il contributo esplicita attraverso mappe, timelines e grafici, l'evoluzione delle migrazioni nella città di Beirut e a Burji Hammoud nell'ultimo secolo. Vengono poi individuati gli elementi di divisione che hanno caratterizzato la capitale Beirut nell’ultimo secolo, geografica, infrastrutturale, socioculturale. Nell’ultimo step si ipotizza l'attivazione della città [con]divisa, utilizzando i fattori di divisione come strumenti progettuali per favorire la condivisione. L’idea alla base del lavoro non è dunque quella di indurre l’integrazione, ma di studiare la divisione e le forme fisiche che sono state messe in campo per attuarla nel quartiere, come possibile reagente.File | Dimensione | Formato | |
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