The predisposition of our mind to the personification seems to be, as the cognitive sciences teach us today, a congenital inclination to identify animated entities, with a redundant presence in the functioning of the brain both animal and human.This tendency to a humanizing metamorphosis of the real, which is natural and congenital to the human mind, has been for us increased and strengthened by a now millennial tradition of cultural exposure to personifications in literature and iconography. It was the ancient rhetoric that first attempted to frame the complex and multiform phenomenon of personification and allegorical personification. The theme brings into play a series of problems and theoretical provocations partly already traceable in the ancient rhetorical doctrine around the prosopopoeia: for example the relationship between the creation of a character and the creation of a personification; the complex concrete / abstract relationship; the need to identify the different techniques to create personifications, now only by giving voice to an entity that would not have the gift of speech in nature, now instead molding a sort of symbolic person and allegorical body for what is personified. Even the very genre of personification poses interesting theoretical problems: it certainly coincides, in the case of the embodiment of abstract concepts, with the gender that in the language possesses the corresponding word. However, the prevalence of feminine abstracts, and the still wider prevalence of feminine personifications, far predominant in the history of ancient culture, also iconographic, requires the elaboration of more complex responses. From the point of view of literary practices, moreover, allegorical personifications are present in classical literatures from an extremely archaic phase, and sometimes take on a key role (as is briefly shown with some paradigmatic cases) in birth and evolution of some literary genres.

La predisposizione della nostra mente alla personificazione sembra essere, come ci insegnano oggi le scienze cognitive, un’inclinazione congenita ad individuare entità animate, presente in modo per dir così ridondante nel funzionamento del cervello tanto animale quanto umano.Questa tendenza a una metamorfosi umanizzante del reale, che è naturale e congenita alla mente umana, è stata per noi accresciuta e potenziata da una ormai millenaria tradizione di esposizione culturale alle personificazioni nella letteratura e nell’iconografia. È stata per prima la retorica antica a tentare di inquadrare teoricamente il fenomeno complesso e multiforme della personificazione e della personificazione allegorica. Il tema mette infatti in gioco una serie di problemi e provocazioni teoriche in parte già rintracciabili nella dottrina retorica antica intorno alla prosopopea: ad esempio il rapporto fra creazione di un personaggio e creazione di una personificazione; la complessa relazione concreto/astratto; la necessità di individuare le diverse tecniche atte a creare personificazioni, ora solo dando voce a un ente che non avrebbe in natura il dono della parola, ora invece foggiando anche una sorta di persona simbolica e di corpo allegorico per ciò che viene personificato. Anche il genere stesso della personificazione pone interessanti problemi teorici: esso coincide certo, nel caso della personificazione di concetti astratti, con il genere che nella lingua possiede il vocabolo corrispondente. Tuttavia la prevalenza di astratti di genere femminile, e l'ancor più larga prevalenza di personificazioni femminili, di gran lunga predominanti nella storia della cultura antica anche iconografica, richiede l'elaborazione di risposte più complesse. Dal punto di vista delle pratiche letterarie, inoltre, personificazioni allegoriche sono presenti nelle letterature classiche fin da una fase estremamente arcaica, e assumono talvolta un ruolo chiave (come si mostra brevemente con alcuni casi paradigmatici) nella nascita e nell'evoluzione –talora una vera e propria metamorfosi – di alcuni generi letterari.

Persona Ficta: qualche appunto preliminare sul ruolo delle personificazioni nella formazione e nella metamorfosi dei generi letterari

MORETTI, GABRIELLA
2012-01-01

Abstract

The predisposition of our mind to the personification seems to be, as the cognitive sciences teach us today, a congenital inclination to identify animated entities, with a redundant presence in the functioning of the brain both animal and human.This tendency to a humanizing metamorphosis of the real, which is natural and congenital to the human mind, has been for us increased and strengthened by a now millennial tradition of cultural exposure to personifications in literature and iconography. It was the ancient rhetoric that first attempted to frame the complex and multiform phenomenon of personification and allegorical personification. The theme brings into play a series of problems and theoretical provocations partly already traceable in the ancient rhetorical doctrine around the prosopopoeia: for example the relationship between the creation of a character and the creation of a personification; the complex concrete / abstract relationship; the need to identify the different techniques to create personifications, now only by giving voice to an entity that would not have the gift of speech in nature, now instead molding a sort of symbolic person and allegorical body for what is personified. Even the very genre of personification poses interesting theoretical problems: it certainly coincides, in the case of the embodiment of abstract concepts, with the gender that in the language possesses the corresponding word. However, the prevalence of feminine abstracts, and the still wider prevalence of feminine personifications, far predominant in the history of ancient culture, also iconographic, requires the elaboration of more complex responses. From the point of view of literary practices, moreover, allegorical personifications are present in classical literatures from an extremely archaic phase, and sometimes take on a key role (as is briefly shown with some paradigmatic cases) in birth and evolution of some literary genres.
2012
La predisposizione della nostra mente alla personificazione sembra essere, come ci insegnano oggi le scienze cognitive, un’inclinazione congenita ad individuare entità animate, presente in modo per dir così ridondante nel funzionamento del cervello tanto animale quanto umano.Questa tendenza a una metamorfosi umanizzante del reale, che è naturale e congenita alla mente umana, è stata per noi accresciuta e potenziata da una ormai millenaria tradizione di esposizione culturale alle personificazioni nella letteratura e nell’iconografia. È stata per prima la retorica antica a tentare di inquadrare teoricamente il fenomeno complesso e multiforme della personificazione e della personificazione allegorica. Il tema mette infatti in gioco una serie di problemi e provocazioni teoriche in parte già rintracciabili nella dottrina retorica antica intorno alla prosopopea: ad esempio il rapporto fra creazione di un personaggio e creazione di una personificazione; la complessa relazione concreto/astratto; la necessità di individuare le diverse tecniche atte a creare personificazioni, ora solo dando voce a un ente che non avrebbe in natura il dono della parola, ora invece foggiando anche una sorta di persona simbolica e di corpo allegorico per ciò che viene personificato. Anche il genere stesso della personificazione pone interessanti problemi teorici: esso coincide certo, nel caso della personificazione di concetti astratti, con il genere che nella lingua possiede il vocabolo corrispondente. Tuttavia la prevalenza di astratti di genere femminile, e l'ancor più larga prevalenza di personificazioni femminili, di gran lunga predominanti nella storia della cultura antica anche iconografica, richiede l'elaborazione di risposte più complesse. Dal punto di vista delle pratiche letterarie, inoltre, personificazioni allegoriche sono presenti nelle letterature classiche fin da una fase estremamente arcaica, e assumono talvolta un ruolo chiave (come si mostra brevemente con alcuni casi paradigmatici) nella nascita e nell'evoluzione –talora una vera e propria metamorfosi – di alcuni generi letterari.
9788884434500
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/880432
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