I tiranti metallici, o catene, rappresentano un elemento tecnologico molto diffuso nel costruito storico genovese. Poste in opera nella fase di costruzione o in tempi successivi, esse svolgono un ruolo fondamentale per l’irrigidimento della scatola muraria e il contenimento delle spinte orizzontali tanto permanenti quanto temporanee (azioni sismiche). D’altro canto, a fronte della loro diffusione, mancano ad oggi studi sistematici in grado di delineare un quadro d’insieme che restituisca la varietà e la complessità degli elementi presenti, le loro caratteristiche materiali e tecnologiche, oltre che i diversi modi e le diverse ragioni del loro impiego. Il presente contributo indaga il possibile impiego di strumenti BIM per la documentazione e gestione della conoscenza associata alle catene metalliche, a partire da alcuni casi studio tra i quali l’Albergo dei Poveri di Genova. Le indagini dirette e sistematiche condotte su una serie di elementi disponibili – alcuni ancora in esercizio, altri rimossi – e la consultazione di fonti indirette edite e inedite, hanno consentito di avviare la costruzione di una libreria di famiglie parametriche dei diversi tipi di catene metalliche documentate. Da un lato, grazie alla possibilità di agire sui parametri di modifica di ciascuna famiglia, è possibile creare modelli digitali n-dimensionali delle diverse catene documentate, recependo le peculiarità e le singolarità – morfologiche, dimensionali e materiali – che le caratterizzano. Dall’altro lato, a ciascuna famiglia di catene sono associate le informazioni che consentono di inquadrare questi elementi nell’orizzonte più ampio della cultura produttiva e costruttiva di cui furono espressione, documentando la diffusione di ciascun tipo, oltre che la presenza di permanenze e variazioni intercorse nel tempo e nelle diverse aree.

I tiranti metallici preindustriali nella modellazione BIM di edifici in muratura. Dalla conoscenza alla rappresentazione parametrica

VECCHIATTINI, RITA;BABBETTO, ROBERTO
2017-01-01

Abstract

I tiranti metallici, o catene, rappresentano un elemento tecnologico molto diffuso nel costruito storico genovese. Poste in opera nella fase di costruzione o in tempi successivi, esse svolgono un ruolo fondamentale per l’irrigidimento della scatola muraria e il contenimento delle spinte orizzontali tanto permanenti quanto temporanee (azioni sismiche). D’altro canto, a fronte della loro diffusione, mancano ad oggi studi sistematici in grado di delineare un quadro d’insieme che restituisca la varietà e la complessità degli elementi presenti, le loro caratteristiche materiali e tecnologiche, oltre che i diversi modi e le diverse ragioni del loro impiego. Il presente contributo indaga il possibile impiego di strumenti BIM per la documentazione e gestione della conoscenza associata alle catene metalliche, a partire da alcuni casi studio tra i quali l’Albergo dei Poveri di Genova. Le indagini dirette e sistematiche condotte su una serie di elementi disponibili – alcuni ancora in esercizio, altri rimossi – e la consultazione di fonti indirette edite e inedite, hanno consentito di avviare la costruzione di una libreria di famiglie parametriche dei diversi tipi di catene metalliche documentate. Da un lato, grazie alla possibilità di agire sui parametri di modifica di ciascuna famiglia, è possibile creare modelli digitali n-dimensionali delle diverse catene documentate, recependo le peculiarità e le singolarità – morfologiche, dimensionali e materiali – che le caratterizzano. Dall’altro lato, a ciascuna famiglia di catene sono associate le informazioni che consentono di inquadrare questi elementi nell’orizzonte più ampio della cultura produttiva e costruttiva di cui furono espressione, documentando la diffusione di ciascun tipo, oltre che la presenza di permanenze e variazioni intercorse nel tempo e nelle diverse aree.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/874756
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