Drawing Around the Corner

Ludwig Mies van der Rohe’s Farnsworth House and Philip Johnson’s Glass House are two artefacts apparently very similar, often associated in the collective imaginary for being made, in the most visible parts, (almost) completely in glass. Yet they are very different from each other, so different that they could symbolically represent two different worlds, two conflicting universes of meaning. But to understand their difference, it takes a consideration of details beyond the sensitivity of a contemporary culture anesthetized by the massive dose of images daily assimilated. To observe them carefully, then, will perhaps allow to understand how is it possible that the difference between two very small details, like the corners of the two artifacts, can represent as a synecdoche the transition from modern to postmodern culture.

La Farnsworth House di Ludwig Mies van der Rohe e la Glass House di Philip Johnson sono due manufatti apparentemente molto simili, spesso accomunati nell’immaginario disciplinare collettivo per il fatto di essere costituite, nelle loro parti più visibili, (quasi) completamente di vetro. Eppure sono molto diverse fra loro, tanto diverse da poter rappresentare simbolicamente due mondi diversi, due universi di senso perfino contrapposti. Per capirlo, tuttavia, è necessario osservarle con un’attenzione ai dettagli che la sensibilità contemporanea, anestetizzata dalla massiccia dose di immagini che quotidianamente assimila, è difficilmente disposta a concedere. Osservarle con attenzione, allora, ci consentirà forse di capire come sia possibile che la diversità fra due dettagli in fondo molto piccoli, l’angolo dei due manufatti, possa rappresentare come una sineddoche il passaggio dalla cultura moderna a quella postmoderna.