La necessità di “gestire” la diversità degli idiomi parlati in ambito europeo e di fissare delle regole precise al fine di garantire un regime linguistico adeguato si è presentata sin dagli esordi del processo di integrazione comunitario. Il saggio si propone dunque di esaminare l'evoluzione del regime linguistico dell'Unione europea, focalizzando l’attenzione soprattutto sul quadro giuridico vigente nei rapporti tra Unione europea e cittadini ed all’interno delle stesse Istituzioni europee. Ciò che rileva è la complessità della situazione che è venuta a crearsi soprattutto dopo l'allargamento ad Est (così che si giustifica il motto di una Comunità anche linguisticamente “unita nella nella diversità"). In particolare, sebbene in seno alla società (e particolarmente nella società italiana) il "multilinguismo" pare essere ancora dominante, tuttavia la promozione della conoscenza di una seconda lingua (oltre la propria “lingua madre”) sta favorendo l’emersione di un certo "plurilinguismo", il quale, peraltro, risulta essersi già affermato all'interno delle Istituzioni e in alcuni particolari settori. Specie in questi ultimi casi la domanda che si pone è se è opportuno e possibile, a questo punto, la previsione (anche sul piano normativo) dell’impiego di una sola/comune "lingua franca europea” (ELF).

Il regime linguistico nell’Unione europea

TRUCCO, LARA
2017-01-01

Abstract

La necessità di “gestire” la diversità degli idiomi parlati in ambito europeo e di fissare delle regole precise al fine di garantire un regime linguistico adeguato si è presentata sin dagli esordi del processo di integrazione comunitario. Il saggio si propone dunque di esaminare l'evoluzione del regime linguistico dell'Unione europea, focalizzando l’attenzione soprattutto sul quadro giuridico vigente nei rapporti tra Unione europea e cittadini ed all’interno delle stesse Istituzioni europee. Ciò che rileva è la complessità della situazione che è venuta a crearsi soprattutto dopo l'allargamento ad Est (così che si giustifica il motto di una Comunità anche linguisticamente “unita nella nella diversità"). In particolare, sebbene in seno alla società (e particolarmente nella società italiana) il "multilinguismo" pare essere ancora dominante, tuttavia la promozione della conoscenza di una seconda lingua (oltre la propria “lingua madre”) sta favorendo l’emersione di un certo "plurilinguismo", il quale, peraltro, risulta essersi già affermato all'interno delle Istituzioni e in alcuni particolari settori. Specie in questi ultimi casi la domanda che si pone è se è opportuno e possibile, a questo punto, la previsione (anche sul piano normativo) dell’impiego di una sola/comune "lingua franca europea” (ELF).
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