Il Mediterraneo della prima età moderna è una zona franca culturale nella quale coesistono Impero Ottomano, «ponte tra Oriente e Occidente», e Italia del Rinascimento, «porta d’Oriente per i cristiani d’Occidente». Si afferma in questo periodo un certo gusto per l’alterità, percepito sensibilmente finanche nell’umanesimo dell’Accademia; esso trova nelle reciproche interazioni ed emulazioni tra corti italiane del Rinascimento e la «Sublime Porta» la sua espressione di maggior rilievo. Queste pagine, allora, si possono leggere come una fenomenologia del «dono», inteso come suprema forma di scambio: una profonda analisi storica che studia i rapporti tra Italia e Impero Ottomano: dai Medici a papa Alessandro VI, dalla Moschea di Bayezid II, ispirazione palese per la Basilica di San Pietro, agli ornamenti, dalle iscrizioni religiose alla ritrattistica e all’arte dei giardini: si affaccia ora un’epoca nella quale Piero della Francesca, Mantegna, Gentile Bellini – per un certo tempo alla corte ottomana di Istanbul – Michelangelo, Leonardo da Vinci e altri numerosi artisti guardano con interesse alla cultura ottomana e in questo contesto di straordinaria mobilità di uomini e idee tra i due mondi nasce un’auspicata «visione universale del sapere».

Incontri di civiltà nel Mediterraneo. L'Impero Ottomano e l'Italia del Rinascimento. Storia, arte e architettura

NASER ESLAMI, ALIREZA
2014-01-01

Abstract

Il Mediterraneo della prima età moderna è una zona franca culturale nella quale coesistono Impero Ottomano, «ponte tra Oriente e Occidente», e Italia del Rinascimento, «porta d’Oriente per i cristiani d’Occidente». Si afferma in questo periodo un certo gusto per l’alterità, percepito sensibilmente finanche nell’umanesimo dell’Accademia; esso trova nelle reciproche interazioni ed emulazioni tra corti italiane del Rinascimento e la «Sublime Porta» la sua espressione di maggior rilievo. Queste pagine, allora, si possono leggere come una fenomenologia del «dono», inteso come suprema forma di scambio: una profonda analisi storica che studia i rapporti tra Italia e Impero Ottomano: dai Medici a papa Alessandro VI, dalla Moschea di Bayezid II, ispirazione palese per la Basilica di San Pietro, agli ornamenti, dalle iscrizioni religiose alla ritrattistica e all’arte dei giardini: si affaccia ora un’epoca nella quale Piero della Francesca, Mantegna, Gentile Bellini – per un certo tempo alla corte ottomana di Istanbul – Michelangelo, Leonardo da Vinci e altri numerosi artisti guardano con interesse alla cultura ottomana e in questo contesto di straordinaria mobilità di uomini e idee tra i due mondi nasce un’auspicata «visione universale del sapere».
2014
9788822263643
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/828240
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