Nel odierno scenario dei territori, il dilagante imporsi di un sistema di reti, fisiche e virtuali, sempre più veloci e capillari capaci di travalicare con facilità qualsiasi condizionamento spazio-temporale, comporta uno sbilanciamento, già di fatto profondo e comunque sempre crescente, del peso dei fattori informazionali rispetto ai dati reali. I nuovi parametri di definizione rispetto a cui territori e paesaggi si riconoscono, articolando configurazioni, non concluse e immutabili, ma, al contrario, variabili ed aperte sono, così, sempre più derivazioni, non del posizionamento delle funzioni, quanto più dell’interazione tra soggetti, realtà e spinte sociali, culturali, politiche, economiche … Temi e tempi alla base della strutturazione e definizione dei territori sono, così, profondamente cambiati e la velocità dei processi rende vane e fuorvianti le operazioni di pianificazione a lungo termine, mentre la moltitudine d’istanze e sollecitazioni impongono una sempre crescente trasformabilità e declinabilità degli interventi. Di fronte alla costate trasformabilità e camaleontismo dei pesi, degli scambi e delle interconnessioni, il territorio, se già da tempo ha assunto l’accezione di sistema integrato, oggi appare sempre più simile a una miscellanea, composita e variabile, alla cui definizione concorrono molteplici dispositivi e la cui comprensione e gestione operativa sembra trovarsi non più nella perimetrazione di registri e contesti formali, ma nell’individuazione di regole e tattiche logiche capaci, di volta in volta, di guidare e prevedere gli esiti e le evoluzioni delle differenti vocazioni. Si è passati in pratica da una programmazione statico-programmatica a una dinamico-evolvente.

ETEROTOPIE ED ETEROCRONIE URBANE MEDITERRANEE

NAN, EMANUELA
2014-01-01

Abstract

Nel odierno scenario dei territori, il dilagante imporsi di un sistema di reti, fisiche e virtuali, sempre più veloci e capillari capaci di travalicare con facilità qualsiasi condizionamento spazio-temporale, comporta uno sbilanciamento, già di fatto profondo e comunque sempre crescente, del peso dei fattori informazionali rispetto ai dati reali. I nuovi parametri di definizione rispetto a cui territori e paesaggi si riconoscono, articolando configurazioni, non concluse e immutabili, ma, al contrario, variabili ed aperte sono, così, sempre più derivazioni, non del posizionamento delle funzioni, quanto più dell’interazione tra soggetti, realtà e spinte sociali, culturali, politiche, economiche … Temi e tempi alla base della strutturazione e definizione dei territori sono, così, profondamente cambiati e la velocità dei processi rende vane e fuorvianti le operazioni di pianificazione a lungo termine, mentre la moltitudine d’istanze e sollecitazioni impongono una sempre crescente trasformabilità e declinabilità degli interventi. Di fronte alla costate trasformabilità e camaleontismo dei pesi, degli scambi e delle interconnessioni, il territorio, se già da tempo ha assunto l’accezione di sistema integrato, oggi appare sempre più simile a una miscellanea, composita e variabile, alla cui definizione concorrono molteplici dispositivi e la cui comprensione e gestione operativa sembra trovarsi non più nella perimetrazione di registri e contesti formali, ma nell’individuazione di regole e tattiche logiche capaci, di volta in volta, di guidare e prevedere gli esiti e le evoluzioni delle differenti vocazioni. Si è passati in pratica da una programmazione statico-programmatica a una dinamico-evolvente.
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