I nuovi parametri di definizione rispetto a cui oggi i territori urbanizzati si riconoscono articolandosi in configurazioni, non concluse e immutabili, ma, sempre più variabili ed aperte, sono derivazioni, non di un posizionamento funzionale, ma dell’interazione tra soggetti, realtà e spinte sociali, culturali, politiche ed economiche. La crescente coscienza ecologica e la conseguente presa di consapevolezza della necessità di annullare le emissioni inquinanti si configura in questo contesto come una variabile di primo piano capace di produrre radicali sconvolgimenti nei tradizionali equilibri geografico territoriali. Una presa di consapevolezza collettiva che supportata dallo sviluppo e la diffusione di nuove tecnologie capaci di sostituire efficacemente i vecchi sistemi inquinanti con nuovi dispositivi in grado di produrre energia pulita, modifica radicalmente i tradizionali equilibri, imponendo una riorganizzazione non solo concettuale, ma anche spaziale, funzionale e fruizionale di edifici, città e territori o forse in modo più interessante ancor più dei rapporti sempre più ibridi e trasversali, tra queste tre dimensioni. Azioni in questo senso sono in atto già in tutta Europa e sottolineano come i dispositivi urbani riconfigurati si aggettivano di nuove valenze e ruoli riuscendo a ibridandosi con spazi di relazione, riposo, divertimento, mobilità, divenendo strategici non solo come luoghi di produzione energetica, ma anche come sistemi attivi di interazione, snodo, connessione e interfaccia definendo così nuove geografie per nuovi sistemi sociali. Complessità e varietà dei territori mediterranei sommata alla loro naturale duplice realtà nel e rispetto al bacino di sistemi peculiari ed indipendenti e di nodalità sinergiche ed interattive fa si che questi processi aprano il campo a dinamiche di interazione tali da prefigurare scenari complessi capaci di mettere in luce possibilità e potenzialità nuove non solo rispetto alle relazioni tra le varie parti del bacino ma anche nell’intreccio di circuiti, scambi e definizione tra dimensione globale e locale. Emerge così con forza una sempre maggiore rispondenza di territori e geografie a nuove logiche. Della Complessità: all’interno delle singole urbanità che nei rapporti tra i diversi sistemi e conurbazioni che nella relazione con tutto ciò che si dice inurbano si assiste a un cambio di definizione del territorio passando da una logica di equilibri a una logica basata sull’interdipendenza e la reciprocità non solo dal punto di vista delle risorse energetiche ma più in generale nella definizione stessa dei territori. Di Empatie: desiderio di rinaturalizzazione trasforma il verde dall’essere solo un complemento urbano, infiltrato e spesso quasi accidentale, in un importante e articolato dispositivo di organizzazione e modulazione spaziale capace di interagire e interfacciarsi con peso e superficie percentuale al costruito diventandone il reale modulatore dello spazio urbano. Di Risonanza: rivalutazione delle singole realtà quali fonti differenziate di energie e risorse arricchisce così il territorio definendolo come un insieme di specificità indipendenti, ma anche coerenti e concorrenti nella definizione dell’insieme. Il mediterraneo si evolve così come un sistema sempre più in rete, mentre i suoi territori, in particolare quelli costieri, riscoprono la dimensione e l’interazione con le realtà locali che si riaffermano ed esaltano trovando in queste istanze nuove funzionalità e vocazioni.
NUOVE ECO‐GEOGRAFIE ENERGETICHE MEDITERRANEE
NAN, EMANUELA
2012-01-01
Abstract
I nuovi parametri di definizione rispetto a cui oggi i territori urbanizzati si riconoscono articolandosi in configurazioni, non concluse e immutabili, ma, sempre più variabili ed aperte, sono derivazioni, non di un posizionamento funzionale, ma dell’interazione tra soggetti, realtà e spinte sociali, culturali, politiche ed economiche. La crescente coscienza ecologica e la conseguente presa di consapevolezza della necessità di annullare le emissioni inquinanti si configura in questo contesto come una variabile di primo piano capace di produrre radicali sconvolgimenti nei tradizionali equilibri geografico territoriali. Una presa di consapevolezza collettiva che supportata dallo sviluppo e la diffusione di nuove tecnologie capaci di sostituire efficacemente i vecchi sistemi inquinanti con nuovi dispositivi in grado di produrre energia pulita, modifica radicalmente i tradizionali equilibri, imponendo una riorganizzazione non solo concettuale, ma anche spaziale, funzionale e fruizionale di edifici, città e territori o forse in modo più interessante ancor più dei rapporti sempre più ibridi e trasversali, tra queste tre dimensioni. Azioni in questo senso sono in atto già in tutta Europa e sottolineano come i dispositivi urbani riconfigurati si aggettivano di nuove valenze e ruoli riuscendo a ibridandosi con spazi di relazione, riposo, divertimento, mobilità, divenendo strategici non solo come luoghi di produzione energetica, ma anche come sistemi attivi di interazione, snodo, connessione e interfaccia definendo così nuove geografie per nuovi sistemi sociali. Complessità e varietà dei territori mediterranei sommata alla loro naturale duplice realtà nel e rispetto al bacino di sistemi peculiari ed indipendenti e di nodalità sinergiche ed interattive fa si che questi processi aprano il campo a dinamiche di interazione tali da prefigurare scenari complessi capaci di mettere in luce possibilità e potenzialità nuove non solo rispetto alle relazioni tra le varie parti del bacino ma anche nell’intreccio di circuiti, scambi e definizione tra dimensione globale e locale. Emerge così con forza una sempre maggiore rispondenza di territori e geografie a nuove logiche. Della Complessità: all’interno delle singole urbanità che nei rapporti tra i diversi sistemi e conurbazioni che nella relazione con tutto ciò che si dice inurbano si assiste a un cambio di definizione del territorio passando da una logica di equilibri a una logica basata sull’interdipendenza e la reciprocità non solo dal punto di vista delle risorse energetiche ma più in generale nella definizione stessa dei territori. Di Empatie: desiderio di rinaturalizzazione trasforma il verde dall’essere solo un complemento urbano, infiltrato e spesso quasi accidentale, in un importante e articolato dispositivo di organizzazione e modulazione spaziale capace di interagire e interfacciarsi con peso e superficie percentuale al costruito diventandone il reale modulatore dello spazio urbano. Di Risonanza: rivalutazione delle singole realtà quali fonti differenziate di energie e risorse arricchisce così il territorio definendolo come un insieme di specificità indipendenti, ma anche coerenti e concorrenti nella definizione dell’insieme. Il mediterraneo si evolve così come un sistema sempre più in rete, mentre i suoi territori, in particolare quelli costieri, riscoprono la dimensione e l’interazione con le realtà locali che si riaffermano ed esaltano trovando in queste istanze nuove funzionalità e vocazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.