L’informazione, di qualunque tipo essa sia, è contenuta nelle differenze. Differenze di forma, di colore, di intensità, etc., che si propagano sotto fogge diverse, in quell’innumerevole rete di comunicazione che è l’universo. Ogni essere vivente si illude di essere, in questo universo, il fulcro privilegiato. Non a caso, ogni cervello crede di essere esattamente al centro dell’universo della comunicazione e dell’informazione, unico e vero punto di vista, irripetibile. Tutte le informazioni di cui l´uomo dispone sono punti di riferimento per agire sul mondo, dunque per accrescere o ridurre le differenze. I sistemi sintattici di segni, senza contenuto, divengono così sistemi semantici e sistemi pragmatici. Ogni essere umano è come un ponte fra due universi: quello fisico e quello mentale. Il primo si contempla nel secondo. Ogni dato sensoriale possiede dunque anche un contenuto emozionale, più o meno forte (presente o paragonabile al passato), e per questo motivo tale informazione è indirizzata anche ad una zona del cervello piuttosto ampia e complessa denominata sistema limbico.Ogni percetto, prima di diventare tale, ossia prima di trasformarsi in elaborazione semantica di contenuti, attraversa questo sistema. È assai probabile che il ruolo giocato da questa sezione del cervello sia legato anche all’attivazione delle facilitazioni sinaptiche.

Il cervello non mente

BERTIROTTI, ALESSANDRO
2006-01-01

Abstract

L’informazione, di qualunque tipo essa sia, è contenuta nelle differenze. Differenze di forma, di colore, di intensità, etc., che si propagano sotto fogge diverse, in quell’innumerevole rete di comunicazione che è l’universo. Ogni essere vivente si illude di essere, in questo universo, il fulcro privilegiato. Non a caso, ogni cervello crede di essere esattamente al centro dell’universo della comunicazione e dell’informazione, unico e vero punto di vista, irripetibile. Tutte le informazioni di cui l´uomo dispone sono punti di riferimento per agire sul mondo, dunque per accrescere o ridurre le differenze. I sistemi sintattici di segni, senza contenuto, divengono così sistemi semantici e sistemi pragmatici. Ogni essere umano è come un ponte fra due universi: quello fisico e quello mentale. Il primo si contempla nel secondo. Ogni dato sensoriale possiede dunque anche un contenuto emozionale, più o meno forte (presente o paragonabile al passato), e per questo motivo tale informazione è indirizzata anche ad una zona del cervello piuttosto ampia e complessa denominata sistema limbico.Ogni percetto, prima di diventare tale, ossia prima di trasformarsi in elaborazione semantica di contenuti, attraversa questo sistema. È assai probabile che il ruolo giocato da questa sezione del cervello sia legato anche all’attivazione delle facilitazioni sinaptiche.
2006
88-89809-00-0
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/806648
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