Negli ultimi decenni la diffusione dei sistemi di trasporto e di comunicazione, la globalizzazione dei mercati e delle risorse, ha proiettato la città su scala planetaria. Il progetto del paesaggio, più che di architettura, diventa il mezzo per leggere e modificare queste nuove geografie; un paesaggio che da categoria estetica diventa uno strumento performante, operativo, dal punto di vista economico, ecologico e sociale. Questo è ancora più evidente dove le logiche di produzione e controllo delle risorse, il mercato del lavoro, erano tanto centralizzate, monofunzionali e inflessibili (in altri termini, “moderne”) da entrare in crisi in modo quasi irreversibile, a meno di un cambiamento radicale. Il saggio presenta casi di Detroit e l'Havana come esempi, tanto opposti quanto simili, di questo processo. A Detroit più che altrove i “vuoti” - i lotti vacanti risultanti dal collasso della città industriale e dal conseguente dimezzamento della popolazione - definiscono la forma urbana più di quanto faccia il costruito. Il paesaggio e l’ecologia diventano i mezzi per progettare la rinascita economica e formale della città, un nuovo modello urbano e uno stile di vita. A l'Havana, con la fine della Guerra Fredda l'intera isola fu chiamata a confrontarsi con urgenza con problemi legati all'autosufficienza energetica, la sicurezza alimentare e la chiusura dei mercati internazionali. L'agricoltura urbana (Granjas Urbanas) quale strumento di ridefinizione dei tessuti edilizi, le politiche sociali come programmi per la mobilitazione di base e l'occupazione sono diventati i principali elementi di riattivazione del paesaggio urbano cubano.

Productive Landscapes. Common Grounds

Sommariva E.;Sordi J.
2012-01-01

Abstract

Negli ultimi decenni la diffusione dei sistemi di trasporto e di comunicazione, la globalizzazione dei mercati e delle risorse, ha proiettato la città su scala planetaria. Il progetto del paesaggio, più che di architettura, diventa il mezzo per leggere e modificare queste nuove geografie; un paesaggio che da categoria estetica diventa uno strumento performante, operativo, dal punto di vista economico, ecologico e sociale. Questo è ancora più evidente dove le logiche di produzione e controllo delle risorse, il mercato del lavoro, erano tanto centralizzate, monofunzionali e inflessibili (in altri termini, “moderne”) da entrare in crisi in modo quasi irreversibile, a meno di un cambiamento radicale. Il saggio presenta casi di Detroit e l'Havana come esempi, tanto opposti quanto simili, di questo processo. A Detroit più che altrove i “vuoti” - i lotti vacanti risultanti dal collasso della città industriale e dal conseguente dimezzamento della popolazione - definiscono la forma urbana più di quanto faccia il costruito. Il paesaggio e l’ecologia diventano i mezzi per progettare la rinascita economica e formale della città, un nuovo modello urbano e uno stile di vita. A l'Havana, con la fine della Guerra Fredda l'intera isola fu chiamata a confrontarsi con urgenza con problemi legati all'autosufficienza energetica, la sicurezza alimentare e la chiusura dei mercati internazionali. L'agricoltura urbana (Granjas Urbanas) quale strumento di ridefinizione dei tessuti edilizi, le politiche sociali come programmi per la mobilitazione di base e l'occupazione sono diventati i principali elementi di riattivazione del paesaggio urbano cubano.
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