Nel corso della plurimillenaria storia del pensiero geografico si sono contrapposte, con alterne fortune, due "grammatiche": quella razionalistica, tendnte alla costruzione di una conoscenza oggettiva della realtà geografica, e quella umanistica, tendente viceversa al conseguimento di una conoscenza che con termini attuali potremmo definire come olistica. Ad esse corrispondono altrettante modalità distinte di rappresentazione del mondo, ivi compresa la realtà urbana. Tuttavia, a partire dagli ultimi decenni del secolo scorso, l'inserimento nel corpus dottrinario della disciplina di acquisizioni teoretiche, maturate nel contesto delle scienze fisiche e matematiche, tendenti al superamento anche nel contesto razionalistico di ogni forma di determinismo unitamente all'impiego nell'ambito della rappresentazione geografica dei fenomeni urbani di sempre più sofisticate tecnologie digitali, consente di ritenere si vada progressivamente superando quella dicotomia. Oggi, i percorsi di produzione e condivisione della conoscenza geografica migrano rapidamente da un ambito sociale ad altri, dal turismo al mondo degli affari passando per l'universo della migrazione, sicché potrebbero divenire strumento di lavoro anche per chi si occupa della trasformazione urbana, sul piano della ricerca o della gestione del territorio. Si tratta dunque di una prospettiva affascinante giacché sembra fornire risposte al carattere "liquido" delle nostre società in continuo cambiamento.
Paesaggi urbani e grammatiche della geografia tra modernità e sovra –modernità
SPOTORNO, MAURO
2014-01-01
Abstract
Nel corso della plurimillenaria storia del pensiero geografico si sono contrapposte, con alterne fortune, due "grammatiche": quella razionalistica, tendnte alla costruzione di una conoscenza oggettiva della realtà geografica, e quella umanistica, tendente viceversa al conseguimento di una conoscenza che con termini attuali potremmo definire come olistica. Ad esse corrispondono altrettante modalità distinte di rappresentazione del mondo, ivi compresa la realtà urbana. Tuttavia, a partire dagli ultimi decenni del secolo scorso, l'inserimento nel corpus dottrinario della disciplina di acquisizioni teoretiche, maturate nel contesto delle scienze fisiche e matematiche, tendenti al superamento anche nel contesto razionalistico di ogni forma di determinismo unitamente all'impiego nell'ambito della rappresentazione geografica dei fenomeni urbani di sempre più sofisticate tecnologie digitali, consente di ritenere si vada progressivamente superando quella dicotomia. Oggi, i percorsi di produzione e condivisione della conoscenza geografica migrano rapidamente da un ambito sociale ad altri, dal turismo al mondo degli affari passando per l'universo della migrazione, sicché potrebbero divenire strumento di lavoro anche per chi si occupa della trasformazione urbana, sul piano della ricerca o della gestione del territorio. Si tratta dunque di una prospettiva affascinante giacché sembra fornire risposte al carattere "liquido" delle nostre società in continuo cambiamento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.