"Per battere la campagna come richiede il bisogno". L'utilizzo dei soldati corsi per compiti di ordine pubblico nel Dominio genovese (secc. XVII-XVIII)

La conformazione territoriale della Repubblica di Genova favorisce il dilagare di fenomeni delinquenziali e di azioni di banditismo organizzato, che sono ben osservabili nelle fonti di archivio specie a partire dal XVI secolo. Il governo genovese produce una apposita legislazione minuziosa e ripetitiva, a conferma di uno stato di emergenza pressoché permanente ma anche di una chiara volontà di affermazione giurisdizionale. Nella prassi, alle sparute "famiglie di giustizia" formate da bargelli, famigli e sbirri, si affiancano i soldati corsi, ovvero gli effettivi dell'esercito, che sono impiegati in compiti "interni" di ordine pubblico con discreto successo. L'esperimento implica anche dei problemi (i soldati danneggiano le campagne, altercano con i locali, talora favoriscono i banditi, ecc.), ma spesso la semplice presenza dei corsi svolge una funzione deterrente che permette allo Stato di mantenere il controllo del territorio e di legittimarsi agli occhi dei sudditi.