Questo articolo espone brevemente i problemi metodologici che un editore deve risolvere per compiere un'edizione critica di un testo scritto in medio arabo. Normalmente gli editori non solo non tengono conto di tutte le testimonianze manoscritte disponibili, ma tendono anche a correggere i fenomeni di medio arabo normalizzando la lingua secondo le regole dell'arabo standard. Questo articolo suggerisce l'idea che per i testi scritti in medio arabo si possa applicare quella distinzione tra "critica delle forme" e "critica delle varianti" adottata in filologia romanza dal 1872. L'autore a sostegno della sua ipotesi di lavoro adduce alcuni esempi tratti dall'edizione critica dell'opera di Sulaymān al-Ġazzī (X-XI secolo).

Perspectives ecdotiques pour textes en moyen arabe: l'exemple des traités théologiques de Sulaymān al-Ġazzī

LA SPISA, PAOLO
2012-01-01

Abstract

Questo articolo espone brevemente i problemi metodologici che un editore deve risolvere per compiere un'edizione critica di un testo scritto in medio arabo. Normalmente gli editori non solo non tengono conto di tutte le testimonianze manoscritte disponibili, ma tendono anche a correggere i fenomeni di medio arabo normalizzando la lingua secondo le regole dell'arabo standard. Questo articolo suggerisce l'idea che per i testi scritti in medio arabo si possa applicare quella distinzione tra "critica delle forme" e "critica delle varianti" adottata in filologia romanza dal 1872. L'autore a sostegno della sua ipotesi di lavoro adduce alcuni esempi tratti dall'edizione critica dell'opera di Sulaymān al-Ġazzī (X-XI secolo).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/575919
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