Il teatro, dopo L’utopia lieve di Alessandro Fersen di Eugenio Buonaccorsi Il saggio mette a fuoco l’attività teatrale di Alessandro Fersen, un regista eccentrico e anomalo nell’ambito della scena italiana del secondo Novecento. In particolare, vengono esaminate le motivazioni e le idee che stanno alla base di una fase del suo lavoro, incentrato sugli scambi con l’antropologia culturale anziché condizionato dalla produzione di spettacoli. In questa direzione, Fersen, si misura con i grandi maestri della scena, da Stanislavskij a Artaud, privilegiando il corpo e le azioni fisiche. La dimensione elettiva della sua creatività diventa quella del laboratorio, lontano dai palcoscenici ufficiali. Il suo libro Il teatro, dopo non costituisce una integrazione ma una modalità del suo operare per il teatro.
Il teatro, dopo. L'utopia lieve di Alessandro Fersen.
BUONACCORSI, EUGENIO
2010-01-01
Abstract
Il teatro, dopo L’utopia lieve di Alessandro Fersen di Eugenio Buonaccorsi Il saggio mette a fuoco l’attività teatrale di Alessandro Fersen, un regista eccentrico e anomalo nell’ambito della scena italiana del secondo Novecento. In particolare, vengono esaminate le motivazioni e le idee che stanno alla base di una fase del suo lavoro, incentrato sugli scambi con l’antropologia culturale anziché condizionato dalla produzione di spettacoli. In questa direzione, Fersen, si misura con i grandi maestri della scena, da Stanislavskij a Artaud, privilegiando il corpo e le azioni fisiche. La dimensione elettiva della sua creatività diventa quella del laboratorio, lontano dai palcoscenici ufficiali. Il suo libro Il teatro, dopo non costituisce una integrazione ma una modalità del suo operare per il teatro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.