L’introduzione a “Giornalismo italiano 1968-2001”, ultimo dei quattro volumi dedicati all’universo della stampa italiana tra il 1860 e il 2001 (dalla spedizione dei Mille all’attentato alle Torri Gemelle), si propone di fornire un filo conduttore di carattere eminentemente storico-critico capace di consentire un’adeguata messa a fuoco delle molteiplici, plurivoche narrazioni, offerte dai quotidiani e dai periodici italiani, delle vicende nazionali e internazionali comprese tra le lotte studentesche e operaie della fine degli anni Sessanta e l’inizio del nuovo millennio, contrassegnato dal più clamoroso tra gli episodi di terrorismo internazionale. Percorrendo, sulla soglia delle 1700 pagine che costituiscono il volume, gli eventi di maggior rilievo di una stagione nel corso della quale sono stati posti in discussione i fondamenti stessi del giornalismo ‘cartaceo’, il saggio indica le testimonianze più significative e, per dir così, i ‘luoghi’ di maggior resistenza di un mestiere che l’avvento di tecnologie sofisticatissime non ha deprivato della sua insostituibile funzione conoscitiva: reportages di pace e di guerra, cronaca nera e bianca, riflessioni sui decisivi accadimenti della vita pubblica del paese e del mondo tra il 1968 e il 2001 sono oggetto di un attraversamento critico che prende in esame le infinite metamorfosi della professione giornalistica a specchio di una realtà inscritta nel segno di un vertiginoso, mercuriale cambiamento.

Introduzione

CONTORBIA, FRANCO
2009-01-01

Abstract

L’introduzione a “Giornalismo italiano 1968-2001”, ultimo dei quattro volumi dedicati all’universo della stampa italiana tra il 1860 e il 2001 (dalla spedizione dei Mille all’attentato alle Torri Gemelle), si propone di fornire un filo conduttore di carattere eminentemente storico-critico capace di consentire un’adeguata messa a fuoco delle molteiplici, plurivoche narrazioni, offerte dai quotidiani e dai periodici italiani, delle vicende nazionali e internazionali comprese tra le lotte studentesche e operaie della fine degli anni Sessanta e l’inizio del nuovo millennio, contrassegnato dal più clamoroso tra gli episodi di terrorismo internazionale. Percorrendo, sulla soglia delle 1700 pagine che costituiscono il volume, gli eventi di maggior rilievo di una stagione nel corso della quale sono stati posti in discussione i fondamenti stessi del giornalismo ‘cartaceo’, il saggio indica le testimonianze più significative e, per dir così, i ‘luoghi’ di maggior resistenza di un mestiere che l’avvento di tecnologie sofisticatissime non ha deprivato della sua insostituibile funzione conoscitiva: reportages di pace e di guerra, cronaca nera e bianca, riflessioni sui decisivi accadimenti della vita pubblica del paese e del mondo tra il 1968 e il 2001 sono oggetto di un attraversamento critico che prende in esame le infinite metamorfosi della professione giornalistica a specchio di una realtà inscritta nel segno di un vertiginoso, mercuriale cambiamento.
2009
9788804583547
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