In questo articolo mi limiterò a sostenere che avere un atteggiamento proposizionale equivale a essere in una determinata relazione (descritta da un verbo psicologico come credere, desiderare, intendere, sperare ecc.) con una proposizione, o comunque con un qualcosa che abbia le caratteristiche di una proposizione (uno stato rappresentazionale, un enunciato, uno stato di cose ecc). Senza avere la pretesa di difendere tale affermazione, presupporrò inoltre che gli esseri umani cognitivamente maturi abbiano atteggiamenti proposizionali in senso realista. Infine, non cercherò di differenziare tra diversi tipi di atteggiamenti proposizionali (credenze, desideri, intenzioni ecc.) sostenendo, per esempio, che in assenza di linguaggio se ne possano avere alcuni ma non altri. Dati questi presupposti, la mia intenzione è stabilire se abbiamo buone ragioni per ritenere che anche creature sprovviste di linguaggio possiedano atteggiamenti proposizionali in senso realista o se invece solo delle creature in grado di comunicare linguisticamente possano dirsi dotate di pensiero e razionalità. La mia conclusione è che pensiero e razionalità non siano caratteristiche esclusive di noi esseri umani cognitivamente maturi. Si tratta in ogni caso di una conclusione empirica, che futuri esperimenti potranno rinforzare o eventualmente anche smentire.
Comunicazione preverbale e razionalità
AMORETTI, MARIA CRISTINA
2009-01-01
Abstract
In questo articolo mi limiterò a sostenere che avere un atteggiamento proposizionale equivale a essere in una determinata relazione (descritta da un verbo psicologico come credere, desiderare, intendere, sperare ecc.) con una proposizione, o comunque con un qualcosa che abbia le caratteristiche di una proposizione (uno stato rappresentazionale, un enunciato, uno stato di cose ecc). Senza avere la pretesa di difendere tale affermazione, presupporrò inoltre che gli esseri umani cognitivamente maturi abbiano atteggiamenti proposizionali in senso realista. Infine, non cercherò di differenziare tra diversi tipi di atteggiamenti proposizionali (credenze, desideri, intenzioni ecc.) sostenendo, per esempio, che in assenza di linguaggio se ne possano avere alcuni ma non altri. Dati questi presupposti, la mia intenzione è stabilire se abbiamo buone ragioni per ritenere che anche creature sprovviste di linguaggio possiedano atteggiamenti proposizionali in senso realista o se invece solo delle creature in grado di comunicare linguisticamente possano dirsi dotate di pensiero e razionalità. La mia conclusione è che pensiero e razionalità non siano caratteristiche esclusive di noi esseri umani cognitivamente maturi. Si tratta in ogni caso di una conclusione empirica, che futuri esperimenti potranno rinforzare o eventualmente anche smentire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.