Da lungo tempo l’ordinamento penale e quello civile si confrontano sul tema della causalità. Il processo è ancora in corso, pur avendo subito alcuni assestamenti da parte delle pronunzie delle Sezioni unite penali e civili, che hanno cercato di stabilizzare l’intera materia su parametri di riferimento il più possibile chiari e riconoscibili. Questi recenti approdi sollecitano una riflessione: si tratta da un lato di cogliere i tratti e le differenze dei criteri d’imputazione oggettiva dell’evento quali si vengono atteggiando nell’evolversi della giurisprudenza e dall’altro di comprendere quali conseguenze pratiche tali novità giurisprudenziali abbiano. Oggi, infatti, la giurisprudenza ha delineato una sorta di scala di accertamento della causalità, ove al gradino più alto si pone il valore richiesto per esser ritenuta, o meno, la condotta causa dell’evento in sede penale e al secondo gradino quello necessario alla prova del nesso eziologico nella valutazione dell’illecito civile. Alla luce di tali approdi, sembra opportuno ricostruire le dinamiche medico legali sottese all’indagine causale in tema di colpa professionale, cercando di capire perché, nonostante il termine "accertamento" postuli e tenda ad una operazione logico-deduttiva o logico-induttiva che conduca ad una conclusione "certa", l'indagine, per quanto rigorosa, si arresti, sovente, sulle soglie dell’incerto giudizio probabilistico. Tale incertezza, tuttavia, non deve legittimare la tentazione di costruire nessi di causa basati su una ammissione del possibile, del tutto vaga e inaccettabile. Al contrario, la complessità della valutazione della sussistenza di un nesso causale giuridicamente rilevante tra il comportamento attivo od omissivo del medico psichiatra e l’evento dannoso richiede che il consulente tecnico focalizzi il suo intervento sulla ricerca di una dignità causale apprezzabile, con specifico riferimento alle violazioni degli standard professionali esigibili in concreto, anche se in termini incerti, ma comunque scientificamente fondati e corroborati da evidenze probatorie basate sull’evidenza.

La responsabilità professionale dello psichiatra: le incertezze della scienza e le certezze del diritto a confronto sul tema della causalità

BANDINI, TULLIO;ROCCA, GABRIELE
2010-01-01

Abstract

Da lungo tempo l’ordinamento penale e quello civile si confrontano sul tema della causalità. Il processo è ancora in corso, pur avendo subito alcuni assestamenti da parte delle pronunzie delle Sezioni unite penali e civili, che hanno cercato di stabilizzare l’intera materia su parametri di riferimento il più possibile chiari e riconoscibili. Questi recenti approdi sollecitano una riflessione: si tratta da un lato di cogliere i tratti e le differenze dei criteri d’imputazione oggettiva dell’evento quali si vengono atteggiando nell’evolversi della giurisprudenza e dall’altro di comprendere quali conseguenze pratiche tali novità giurisprudenziali abbiano. Oggi, infatti, la giurisprudenza ha delineato una sorta di scala di accertamento della causalità, ove al gradino più alto si pone il valore richiesto per esser ritenuta, o meno, la condotta causa dell’evento in sede penale e al secondo gradino quello necessario alla prova del nesso eziologico nella valutazione dell’illecito civile. Alla luce di tali approdi, sembra opportuno ricostruire le dinamiche medico legali sottese all’indagine causale in tema di colpa professionale, cercando di capire perché, nonostante il termine "accertamento" postuli e tenda ad una operazione logico-deduttiva o logico-induttiva che conduca ad una conclusione "certa", l'indagine, per quanto rigorosa, si arresti, sovente, sulle soglie dell’incerto giudizio probabilistico. Tale incertezza, tuttavia, non deve legittimare la tentazione di costruire nessi di causa basati su una ammissione del possibile, del tutto vaga e inaccettabile. Al contrario, la complessità della valutazione della sussistenza di un nesso causale giuridicamente rilevante tra il comportamento attivo od omissivo del medico psichiatra e l’evento dannoso richiede che il consulente tecnico focalizzi il suo intervento sulla ricerca di una dignità causale apprezzabile, con specifico riferimento alle violazioni degli standard professionali esigibili in concreto, anche se in termini incerti, ma comunque scientificamente fondati e corroborati da evidenze probatorie basate sull’evidenza.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/300363
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact