INTRODUZIONE - Il Progetto "Strategie innovative per il trapianto di fegato (SITF): espansione del pool di organi adulti e pediatrici da donatore cadavere", proposto dal Dipartimento Trapianti (DIT) di Genova, è finanziato dal Ministero della Salute (Ricerca Sanitaria Finalizzata 2002). METODOLOGIA - Il Progetto SITF, avviatosi il 01/09/2003 e destinato a concludersi entro il novembre 2005, prevede il coinvolgimento di 12 Unità Operative: DIT-Genova, Coordinamento Regionale Trapianti-Genova, Servizio Anestesia e Rianimazione-Genova, IRCCS Gaslini-Genova, Nord Italia Transplant (NITp)-Milano; Dipartimento di Chirurgia Clinica e Sperimentale-Bergamo, Dipartimento Trapianti-Ospedale Maggiore Policlinico-Milano, Ospedale Policlinico Gemelli-Roma, Ospedale S. Orsola-Malpigli, Clinica Chirurgica I-Padova, Centro Nazionale Trapianti (CNT)-Roma, Policlinico Universitario-Udine. Il Progetto SITF si propone di: 1) perfezionare i criteri di idoneità del donatore cadavere e di matching per il prelievo di fegato mediante "split liver" in situ; 2) incrementare il rapporto numero split/numero trapianti di fegato; 3) ridurre la mortalità e morbilità tendenziali in lista d'attesa; 4) migliorare l'outcome a breve/medio termine di pazienti ed organi. Il Progetto SITF ha raccolto la progressiva adesione degli altri Centri trapiantologici italiani. RISULTATI - Sono state completate le fasi di project management e definizione di un protocollo operativo gestionale e clinico. Nell'ambito della Fase 2/Workpackage 1 (Applicazione del protocollo operativo gestionale e clinico), il Servizio Informativo Aziendale dell'A.O. San Martino di Genova ha avviato un programma di sviluppo di un network su area Web riservata (SLN.SITF) destinato a raccogliere in ambiente Oracle le principali informazioni sull'attività di prelievo e trapianto inerenti gli obiettivi del progetto. Il network SLN.SITF dovrebbe giungere a coadiuvare i processi decisionali connessi al trapianto eseguito con la tecnica di split su due riceventi adulti, per la quale sono stati collegialmente individuati i principali criteri di selezione di donatori e riceventi. CONCLUSIONI - Il Progetto SITF si propone come un esempio del livello di integrazione raggiunto dai Centri trapiantologici italiani.

Il Progetto SITF: un esempio di integrazione tra i Centri trapianto italiani finanziato dal Ministero della Salute.

SANTORI, GREGORIO;VALENTE, UMBERTO
2004-01-01

Abstract

INTRODUZIONE - Il Progetto "Strategie innovative per il trapianto di fegato (SITF): espansione del pool di organi adulti e pediatrici da donatore cadavere", proposto dal Dipartimento Trapianti (DIT) di Genova, è finanziato dal Ministero della Salute (Ricerca Sanitaria Finalizzata 2002). METODOLOGIA - Il Progetto SITF, avviatosi il 01/09/2003 e destinato a concludersi entro il novembre 2005, prevede il coinvolgimento di 12 Unità Operative: DIT-Genova, Coordinamento Regionale Trapianti-Genova, Servizio Anestesia e Rianimazione-Genova, IRCCS Gaslini-Genova, Nord Italia Transplant (NITp)-Milano; Dipartimento di Chirurgia Clinica e Sperimentale-Bergamo, Dipartimento Trapianti-Ospedale Maggiore Policlinico-Milano, Ospedale Policlinico Gemelli-Roma, Ospedale S. Orsola-Malpigli, Clinica Chirurgica I-Padova, Centro Nazionale Trapianti (CNT)-Roma, Policlinico Universitario-Udine. Il Progetto SITF si propone di: 1) perfezionare i criteri di idoneità del donatore cadavere e di matching per il prelievo di fegato mediante "split liver" in situ; 2) incrementare il rapporto numero split/numero trapianti di fegato; 3) ridurre la mortalità e morbilità tendenziali in lista d'attesa; 4) migliorare l'outcome a breve/medio termine di pazienti ed organi. Il Progetto SITF ha raccolto la progressiva adesione degli altri Centri trapiantologici italiani. RISULTATI - Sono state completate le fasi di project management e definizione di un protocollo operativo gestionale e clinico. Nell'ambito della Fase 2/Workpackage 1 (Applicazione del protocollo operativo gestionale e clinico), il Servizio Informativo Aziendale dell'A.O. San Martino di Genova ha avviato un programma di sviluppo di un network su area Web riservata (SLN.SITF) destinato a raccogliere in ambiente Oracle le principali informazioni sull'attività di prelievo e trapianto inerenti gli obiettivi del progetto. Il network SLN.SITF dovrebbe giungere a coadiuvare i processi decisionali connessi al trapianto eseguito con la tecnica di split su due riceventi adulti, per la quale sono stati collegialmente individuati i principali criteri di selezione di donatori e riceventi. CONCLUSIONI - Il Progetto SITF si propone come un esempio del livello di integrazione raggiunto dai Centri trapiantologici italiani.
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