Introduzione - La carenza di donatori cadaveri verificatasi nel mondo occidentale ha determinato un progressivo incremento delle donazioni da vivente anche nei paesi dove sono presenti consolidati programmi di “organ procurement” da cadavere. I risultati conseguiti su 99 trapianti di rene da donatore vivente, eseguiti presso il nostro Centro nel periodo compreso tra il 1989 e il 2005, costituiscono l’oggetto del presente lavoro. Pazienti e metodi - Dei 99 trapianti complessivi, 83 sono stati effettuati da donatore vivente correlato (LRD) scelto in ambito familiare, mentre nei restanti 16 casi il donatore era un vivente non correlato (LUD), legato al ricevente solo da parentela legale (sposi). L’età media dei riceventi era rispettivamente di 46.8 +/- 8.7 nel gruppo LRD e di 48.4 +/- 6.5 nel gruppo LUD (P = 0.487). Per il grado di compatibilità D/R sono stati considerati il gruppo AB0, la tipizzazione HLA-A, B, DR e il test del Cross-Match. Tutti i riceventi presentavano negatività della ricerca di anticorpi linfocitotossici contro un pannello linfocitario (PRA%) al momento del trapianto. La sopravvivenza del trapianto tra i due gruppi è stata calcolata mediante estimatore di Kaplan-Meier e confrontata avvalendosi del log-rank test. Risultati e Conclusioni - Le sopravvivenze attuariali del trapianto ad 1, 5 e 10 anni sono risultate rispettivamente: LRD - 96%, 84%, 60%. LUD - 93%, 86%, 61%. In base alla nostra esperienza, i risultati ottenuti dimostrano che sebbene i pazienti con trapianto da LUD abbiano un elevato numero di mismatches HLA con i loro rispettivi donatori, la sopravvivenza del loro trapianto non appare statisticamente differente sia a 5 anni sia a 10 anni rispetto a quella dei riceventi con trapianto da LRD. In conclusione, il trapianto da LUD sembra essere una valida alternativa in assenza di disponibilità di donatori cadavere, al fine di aumentare il pool di donatori e ridurre il numero di pazienti in lista per trapianto renale.

Il trapianto di rene da donatore vivente: risultati di un singolo centro nel periodo 1989 - 2005.

SANTORI, GREGORIO;VALENTE, UMBERTO
2007-01-01

Abstract

Introduzione - La carenza di donatori cadaveri verificatasi nel mondo occidentale ha determinato un progressivo incremento delle donazioni da vivente anche nei paesi dove sono presenti consolidati programmi di “organ procurement” da cadavere. I risultati conseguiti su 99 trapianti di rene da donatore vivente, eseguiti presso il nostro Centro nel periodo compreso tra il 1989 e il 2005, costituiscono l’oggetto del presente lavoro. Pazienti e metodi - Dei 99 trapianti complessivi, 83 sono stati effettuati da donatore vivente correlato (LRD) scelto in ambito familiare, mentre nei restanti 16 casi il donatore era un vivente non correlato (LUD), legato al ricevente solo da parentela legale (sposi). L’età media dei riceventi era rispettivamente di 46.8 +/- 8.7 nel gruppo LRD e di 48.4 +/- 6.5 nel gruppo LUD (P = 0.487). Per il grado di compatibilità D/R sono stati considerati il gruppo AB0, la tipizzazione HLA-A, B, DR e il test del Cross-Match. Tutti i riceventi presentavano negatività della ricerca di anticorpi linfocitotossici contro un pannello linfocitario (PRA%) al momento del trapianto. La sopravvivenza del trapianto tra i due gruppi è stata calcolata mediante estimatore di Kaplan-Meier e confrontata avvalendosi del log-rank test. Risultati e Conclusioni - Le sopravvivenze attuariali del trapianto ad 1, 5 e 10 anni sono risultate rispettivamente: LRD - 96%, 84%, 60%. LUD - 93%, 86%, 61%. In base alla nostra esperienza, i risultati ottenuti dimostrano che sebbene i pazienti con trapianto da LUD abbiano un elevato numero di mismatches HLA con i loro rispettivi donatori, la sopravvivenza del loro trapianto non appare statisticamente differente sia a 5 anni sia a 10 anni rispetto a quella dei riceventi con trapianto da LRD. In conclusione, il trapianto da LUD sembra essere una valida alternativa in assenza di disponibilità di donatori cadavere, al fine di aumentare il pool di donatori e ridurre il numero di pazienti in lista per trapianto renale.
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