I movimenti franosi che coinvolgono le coltri di copertura dei versanti naturali rappresentano, da sempre, una delle tipologie di fenomeni cui sono attribuibili conseguenze di rilevante impatto sulle attività socio – economiche e sul patrimonio strutturale ed infrastrutturale dei territori colpiti. La mitigazione del rischio connesso a tali fenomeni rappresenta, pertanto, una delle esigenze primarie dell’odierna società civile. In tale ambito si colloca la ricerca svolta, che affronta il problema della modellazione della fase di innesco di movimenti franosi superficiali a seguito di piogge intense. Il presente testo ne compendia, in forma necessariamente sintetica ed enunciativa, gli aspetti più significativi. Nello studio, insieme ad un’ampia disamina degli approcci disponibili in letteratura per lo studio di tali fenomeni, l’attenzione è stata rivolta ai cosiddetti “modelli completi di versante” per l’analisi del regime delle pressioni neutre, sia positive che negative, conseguente alle precipitazioni meteoriche, secondo lo schema classico di Richards (1931). Le potenzialità ed i limiti della metodologia di analisi presa a riferimento sono stati valutati attraverso un’approfondita analisi di sensitività che si è avvalsa dell’integrazione numerica delle equazioni reggenti e dalla quale è stato possibile mettere in luce l’influenza dei fattori in gioco sui risultati conseguibili. Sulla base di risultati acquisiti, la metodologia di analisi prescelta è stata applicata per l’analisi a ritroso di un movimento franoso occorso nel Novembre 2002 in Val Fontanabuona (Comune di San Colombano Certenoli - GE) a seguito di piogge intense, che ha coinvolto una coltre detritica Tale movimento è stato scelto come rappresentativo poiché nell’area in esame (circa 10 kmq) si sono verificati, nell’arco di meno di due ore, oltre 100 dissesti superficiali di caratteristiche simili. Sui materiali coinvolti nel dissesto è stata condotta una approfondita campagna di indagine consistente in prove in sito e di laboratorio. Una volta calibrate le grandezze significative per la costruzione del modello geotecnico dell’area in esame, lo stesso modello è stato utilizzato per l’analisi a ritroso dell’evento franoso del Novembre 2002. I risultati ottenuti hanno consentito di riprodurre soddisfacentemente la dinamica dell’evento, sia in riferimento alla localizzazione topografica dei fenomeni di primo distacco sia in relazione alla loro evoluzione temporale.

Processi di infiltrazione e meccanismi di innesco di frane superficiali in terreni parzialmente saturi

BERARDI, RICCARDO
2011-01-01

Abstract

I movimenti franosi che coinvolgono le coltri di copertura dei versanti naturali rappresentano, da sempre, una delle tipologie di fenomeni cui sono attribuibili conseguenze di rilevante impatto sulle attività socio – economiche e sul patrimonio strutturale ed infrastrutturale dei territori colpiti. La mitigazione del rischio connesso a tali fenomeni rappresenta, pertanto, una delle esigenze primarie dell’odierna società civile. In tale ambito si colloca la ricerca svolta, che affronta il problema della modellazione della fase di innesco di movimenti franosi superficiali a seguito di piogge intense. Il presente testo ne compendia, in forma necessariamente sintetica ed enunciativa, gli aspetti più significativi. Nello studio, insieme ad un’ampia disamina degli approcci disponibili in letteratura per lo studio di tali fenomeni, l’attenzione è stata rivolta ai cosiddetti “modelli completi di versante” per l’analisi del regime delle pressioni neutre, sia positive che negative, conseguente alle precipitazioni meteoriche, secondo lo schema classico di Richards (1931). Le potenzialità ed i limiti della metodologia di analisi presa a riferimento sono stati valutati attraverso un’approfondita analisi di sensitività che si è avvalsa dell’integrazione numerica delle equazioni reggenti e dalla quale è stato possibile mettere in luce l’influenza dei fattori in gioco sui risultati conseguibili. Sulla base di risultati acquisiti, la metodologia di analisi prescelta è stata applicata per l’analisi a ritroso di un movimento franoso occorso nel Novembre 2002 in Val Fontanabuona (Comune di San Colombano Certenoli - GE) a seguito di piogge intense, che ha coinvolto una coltre detritica Tale movimento è stato scelto come rappresentativo poiché nell’area in esame (circa 10 kmq) si sono verificati, nell’arco di meno di due ore, oltre 100 dissesti superficiali di caratteristiche simili. Sui materiali coinvolti nel dissesto è stata condotta una approfondita campagna di indagine consistente in prove in sito e di laboratorio. Una volta calibrate le grandezze significative per la costruzione del modello geotecnico dell’area in esame, lo stesso modello è stato utilizzato per l’analisi a ritroso dell’evento franoso del Novembre 2002. I risultati ottenuti hanno consentito di riprodurre soddisfacentemente la dinamica dell’evento, sia in riferimento alla localizzazione topografica dei fenomeni di primo distacco sia in relazione alla loro evoluzione temporale.
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