Il lavoro approfondisce le relazioni tra i Tribunali costituzionali e la giurisdizione comune (con particolare riferimento a quella dei Tribunali supremi) in materia di intepretazione delle disposizioni costituzionali e legali. In via preliminare, evidenzia la differenza esistente tra i sistemi di judicial review, in cui l’interpretzione conforme a Costituzione è parte integrante del controllo di legalità, e i sistemi accentrati, in cui il controllo di legalità e di costituzionalità si pongono su piani differenti. Prendendo come ambito di analisi l’ordinamento spagnolo, il lavoro sottolinea come come questo ultimo – a differenza di quello italiano – abbia tentato di codificare i rapporti tra le due attività interpretative, ipotizzando una possibile ripartizione tra la giurisdizione costituzionale e quella del Tribunale supremo. In particolare assume rilevanza l’introduzione di un obbligo per i giudici di interpretare le disposizioni in modo conforme a Costituzione, nonché l’attribuzione di un valore normativo alla dottrina del Tribunale costituzionale. Successivamente viene evidenziata, con puntuali riferimenti giurisprudenziali, la difficoltà di separare nel concreto i due tipi di controllo (sulla legalità ordinaria e costituzionale), che ha generato numerose occasioni di contrasto tra le due giurisdizioni. Come l’esperienza spagnola dimostra, queste sono fisiologiche soprattutto nei sistemi “verticali” – come nel caso dei ricorsi di amparo – che si fondano sulla preminenza della giustizia costituzionale e sulla sua capacità di revisionare la giurisprudenza comune. Inoltre, la difficoltà di separare il controllo di costituzionalità da quello di legalità è particolarmente evidente nei casi in cui il Tribunale costituzionale deve verificare se una decisione o omissione del giudice ha determinato la lesione del diritto costituzionale alla “tutela giudiziale effettiva”. Da ultimo, il lavoro tenta di individuare attraverso quali criteri ermeneutici i giudici possano pervenire ad una interpretazione delle norme legali conformi a Costituzione.

Corte costituzionale, giudici comuni e interpretazioni adeguatrici. L'esperienza spagnola

ROLLA, GIANCARLO
2010-01-01

Abstract

Il lavoro approfondisce le relazioni tra i Tribunali costituzionali e la giurisdizione comune (con particolare riferimento a quella dei Tribunali supremi) in materia di intepretazione delle disposizioni costituzionali e legali. In via preliminare, evidenzia la differenza esistente tra i sistemi di judicial review, in cui l’interpretzione conforme a Costituzione è parte integrante del controllo di legalità, e i sistemi accentrati, in cui il controllo di legalità e di costituzionalità si pongono su piani differenti. Prendendo come ambito di analisi l’ordinamento spagnolo, il lavoro sottolinea come come questo ultimo – a differenza di quello italiano – abbia tentato di codificare i rapporti tra le due attività interpretative, ipotizzando una possibile ripartizione tra la giurisdizione costituzionale e quella del Tribunale supremo. In particolare assume rilevanza l’introduzione di un obbligo per i giudici di interpretare le disposizioni in modo conforme a Costituzione, nonché l’attribuzione di un valore normativo alla dottrina del Tribunale costituzionale. Successivamente viene evidenziata, con puntuali riferimenti giurisprudenziali, la difficoltà di separare nel concreto i due tipi di controllo (sulla legalità ordinaria e costituzionale), che ha generato numerose occasioni di contrasto tra le due giurisdizioni. Come l’esperienza spagnola dimostra, queste sono fisiologiche soprattutto nei sistemi “verticali” – come nel caso dei ricorsi di amparo – che si fondano sulla preminenza della giustizia costituzionale e sulla sua capacità di revisionare la giurisprudenza comune. Inoltre, la difficoltà di separare il controllo di costituzionalità da quello di legalità è particolarmente evidente nei casi in cui il Tribunale costituzionale deve verificare se una decisione o omissione del giudice ha determinato la lesione del diritto costituzionale alla “tutela giudiziale effettiva”. Da ultimo, il lavoro tenta di individuare attraverso quali criteri ermeneutici i giudici possano pervenire ad una interpretazione delle norme legali conformi a Costituzione.
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