Prendendo in esame la Liguria (VII sec.a.C.-metà del III sec.a.C.) l’articolo analizzata quanto è noto delle strutture abitative attraverso sia le fonti antiche sia le ricerche archeologiche. Sembra evidente che la popolazione dell’età del ferro è indirizzata verso un’organizzazione complessa e protourbana dove anche la scelta dei luoghi abitativi risulta chiara e motivata, poiché, la costa è caratterizzata da aree lagunari. Normalmente si utilizzano gli spazi collinari, terrazzati artificialmente, dove si impostano abitazioni che pur presentandosi differenti per forma – circolare, rettangolare, quadrata, absidale- hanno una superficie ridotta, che difficilmente supera i 60 mq, adatta a dei nuclei monofamiliari (Monte Traboccheto, Zignago). Anche lungo la costa si prediligono siti di altura, naturalmente difesi, in cui conquistare uno spazio vivibile con la tecnica dei muri di terrazzamento a secco (Bergeggi). Spesso questi centri hanno alle spalle abitati insediati nei punti nevralgici per i controlli dei percorsi verso l’Italia settentrionale (per es. castellaro di Sestri Ponente-Genova). Lo stesso oppidum di Genova, per quel che è noto, presenta nell’insieme abitazioni di misure modeste, in cui gli spazi vengono usati senza particolare articolazione interna, ma parcellizzati rispetto alle diverse funzioni, senza seguire un modello preciso. E’ palese che, per il periodo in esame, il gruppo monofamiliare resta la cellula sociale di base, ma la suddivisione dei ruoli (artigiani, guerrieri) fornisce la premessa ad una più complessa organizzazione sociale ed urbana.
Spazio domestico e società ligure prima della romanizzazione
GIANNATTASIO, BIANCA MARIA
2009-01-01
Abstract
Prendendo in esame la Liguria (VII sec.a.C.-metà del III sec.a.C.) l’articolo analizzata quanto è noto delle strutture abitative attraverso sia le fonti antiche sia le ricerche archeologiche. Sembra evidente che la popolazione dell’età del ferro è indirizzata verso un’organizzazione complessa e protourbana dove anche la scelta dei luoghi abitativi risulta chiara e motivata, poiché, la costa è caratterizzata da aree lagunari. Normalmente si utilizzano gli spazi collinari, terrazzati artificialmente, dove si impostano abitazioni che pur presentandosi differenti per forma – circolare, rettangolare, quadrata, absidale- hanno una superficie ridotta, che difficilmente supera i 60 mq, adatta a dei nuclei monofamiliari (Monte Traboccheto, Zignago). Anche lungo la costa si prediligono siti di altura, naturalmente difesi, in cui conquistare uno spazio vivibile con la tecnica dei muri di terrazzamento a secco (Bergeggi). Spesso questi centri hanno alle spalle abitati insediati nei punti nevralgici per i controlli dei percorsi verso l’Italia settentrionale (per es. castellaro di Sestri Ponente-Genova). Lo stesso oppidum di Genova, per quel che è noto, presenta nell’insieme abitazioni di misure modeste, in cui gli spazi vengono usati senza particolare articolazione interna, ma parcellizzati rispetto alle diverse funzioni, senza seguire un modello preciso. E’ palese che, per il periodo in esame, il gruppo monofamiliare resta la cellula sociale di base, ma la suddivisione dei ruoli (artigiani, guerrieri) fornisce la premessa ad una più complessa organizzazione sociale ed urbana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.