L’autore parte dall’analisi delle norme costituzionali italiane sul giusto processo, individuando i connotati che, singolarmente e nel loro insieme, permettono di conferire al procedimento giurisdizionale il menzionato carattere. Egli precisa, quindi, che l’esame da lui effettuato riguarda, in particolare, il tipo di processo che si instaura e si svolge di fronte al giudice amministrativo, atteso il riparto di attribuzione delle controversie, vigente in Italia, fra più compagini giurisdizionali. Le garanzie previste dal legislatore costituzionale vengono, quindi, suddivise dall’autore in due gruppi, comprendenti, l’uno, quelle strutturali, l’altro, quelle funzionali, sì da realizzare la giustizia del processo qualora il fine dell’equità e quello dell’efficienza siano tra loro in equilibrio. Ciascuno dei criteri è esaminato singolarmente, con puntuali riflessioni sulla predeterminazione, l’indipendenza, la terzietà e l’imparzialità del giudice. I vari punti vengono analizzati anche nella prospettiva dell’evoluzione subita dall’ordinamento italiano. Altri punti presi in considerazione riguardano l’obbligo di motivazione delle pronunce, il principio del contraddittorio, la generalità e la pienezza della tutela. Si prospetta, in chiusura, l’utilità di trattare il tema con metodo comparativo, poiché esso potrebbe trarre profitto dallo studio di più ordinamenti statali, precisamente attraverso l’analisi del modo in cui, nelle discipline comparate, si mira ad assicurare, tramite i possibili, numerosi strumenti, la giustizia del processo, esigenza sentita profondamente in ogni società.

El proceso justo en la jurisdiccion contencioso - administrativa italiana

MIGNONE, CLAUDIO
2006-01-01

Abstract

L’autore parte dall’analisi delle norme costituzionali italiane sul giusto processo, individuando i connotati che, singolarmente e nel loro insieme, permettono di conferire al procedimento giurisdizionale il menzionato carattere. Egli precisa, quindi, che l’esame da lui effettuato riguarda, in particolare, il tipo di processo che si instaura e si svolge di fronte al giudice amministrativo, atteso il riparto di attribuzione delle controversie, vigente in Italia, fra più compagini giurisdizionali. Le garanzie previste dal legislatore costituzionale vengono, quindi, suddivise dall’autore in due gruppi, comprendenti, l’uno, quelle strutturali, l’altro, quelle funzionali, sì da realizzare la giustizia del processo qualora il fine dell’equità e quello dell’efficienza siano tra loro in equilibrio. Ciascuno dei criteri è esaminato singolarmente, con puntuali riflessioni sulla predeterminazione, l’indipendenza, la terzietà e l’imparzialità del giudice. I vari punti vengono analizzati anche nella prospettiva dell’evoluzione subita dall’ordinamento italiano. Altri punti presi in considerazione riguardano l’obbligo di motivazione delle pronunce, il principio del contraddittorio, la generalità e la pienezza della tutela. Si prospetta, in chiusura, l’utilità di trattare il tema con metodo comparativo, poiché esso potrebbe trarre profitto dallo studio di più ordinamenti statali, precisamente attraverso l’analisi del modo in cui, nelle discipline comparate, si mira ad assicurare, tramite i possibili, numerosi strumenti, la giustizia del processo, esigenza sentita profondamente in ogni società.
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