I problemi posti dall’adozione di logiche d’azione imprenditoriale per le cd. ‘imprese sociali’ costituiscono l’oggetto di molta parte della letteratura – ormai abbondante – sulle organizzazioni non profit (ieri) e sull’impresa sociale (oggi). Nel dibattito sulla ‘transizione’ da terzo settore a imprese sociali, inoltre, dal punto di vista degli operatori le maggiori fonti di preoccupazione risiedono più nella valutazione dei gap da colmare in termini di strumenti gestionali (da impresa), che rispetto alla connotazione ‘sociale’ delle logiche d’azione ; un dato, quest’ultimo, apparentemente vissuto in maniera meno problematica, forse in forza di una autorappresentazione in termini di socialità che le organizzazioni non profit (cooperative sociali, in questo caso) assumerebbero ‘per nascita’, a partire dalla propria mission o dalle proprie caratteristiche istituzionali. Tale valutazione, peraltro, trova conferma nell’impostazione di molte altre ricerche svolte sul tema ‘impresa sociale’, nelle quali l’oggetto di studio è, sostanzialmente, una organizzazione non profit connotata in termini di imprenditorialità, mentre gli aspetti di socialità sono spesso rilevati attraverso la mera constatazione del nonprofit constraint o si limitano all’osservazione di poche altre variabili. Sulla base di tali premesse, in questo contributo si prende in esame il seguente interrogativo: le logiche d’azione e gli strumenti di management proposti dalla letteratura gestionale sono adeguati per le imprese sociali? La discussione prenderà in considerazione in primo luogo alcuni contributi critici, di taglio sociologico, che sostengono l’esistenza di una intrinseca incompatibilità tra gli obiettivi e le logiche del lavoro sociale e l’adozione di concetti e metodi tratti dalla letteratura manageriale. L’analisi proseguirà attraverso una rilettura di alcuni contributi tratti dalla letteratura di management più consolidata: gli operatori delle imprese sociali potranno trarre spunto da questa presentazione al fine di verificare se questi contributi rispondono alle proprie esigenze interpretative e se i caratteri delle soluzioni che propongono sono adeguati ai propri fini. Al fine di contribuire all’avvio di un dibattito su questo tema, infine, si proporranno alcune prime riflessioni a partire da alcuni contributi, tratti questa volta dalla letteratura organizzativa, che sembrano particolarmente adatti all’interpretazione dei problemi legati alla strutturazione dei processi organizzativi dell’impresa sociale
Impresa sociale e management
GASPARRE, ANGELO
2008-01-01
Abstract
I problemi posti dall’adozione di logiche d’azione imprenditoriale per le cd. ‘imprese sociali’ costituiscono l’oggetto di molta parte della letteratura – ormai abbondante – sulle organizzazioni non profit (ieri) e sull’impresa sociale (oggi). Nel dibattito sulla ‘transizione’ da terzo settore a imprese sociali, inoltre, dal punto di vista degli operatori le maggiori fonti di preoccupazione risiedono più nella valutazione dei gap da colmare in termini di strumenti gestionali (da impresa), che rispetto alla connotazione ‘sociale’ delle logiche d’azione ; un dato, quest’ultimo, apparentemente vissuto in maniera meno problematica, forse in forza di una autorappresentazione in termini di socialità che le organizzazioni non profit (cooperative sociali, in questo caso) assumerebbero ‘per nascita’, a partire dalla propria mission o dalle proprie caratteristiche istituzionali. Tale valutazione, peraltro, trova conferma nell’impostazione di molte altre ricerche svolte sul tema ‘impresa sociale’, nelle quali l’oggetto di studio è, sostanzialmente, una organizzazione non profit connotata in termini di imprenditorialità, mentre gli aspetti di socialità sono spesso rilevati attraverso la mera constatazione del nonprofit constraint o si limitano all’osservazione di poche altre variabili. Sulla base di tali premesse, in questo contributo si prende in esame il seguente interrogativo: le logiche d’azione e gli strumenti di management proposti dalla letteratura gestionale sono adeguati per le imprese sociali? La discussione prenderà in considerazione in primo luogo alcuni contributi critici, di taglio sociologico, che sostengono l’esistenza di una intrinseca incompatibilità tra gli obiettivi e le logiche del lavoro sociale e l’adozione di concetti e metodi tratti dalla letteratura manageriale. L’analisi proseguirà attraverso una rilettura di alcuni contributi tratti dalla letteratura di management più consolidata: gli operatori delle imprese sociali potranno trarre spunto da questa presentazione al fine di verificare se questi contributi rispondono alle proprie esigenze interpretative e se i caratteri delle soluzioni che propongono sono adeguati ai propri fini. Al fine di contribuire all’avvio di un dibattito su questo tema, infine, si proporranno alcune prime riflessioni a partire da alcuni contributi, tratti questa volta dalla letteratura organizzativa, che sembrano particolarmente adatti all’interpretazione dei problemi legati alla strutturazione dei processi organizzativi dell’impresa socialeI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.