Susurros en el patio. Lo siniestro en la escena realista de Roberto Cossa L’opera dell’autore di teatro Roberto Cossa durante gli anni sessanta, fondativi della modernità culturale argentina, si avvicina da un’inedita premessa realista a un referente storico che esigeva categorie di analisi non sempre presenti nei cataloghi allora in uso. Il realismo di Cossa era lì, disposto a misurare e a registrare gli affanni e lo sconforto dei settori medi urbani dell’Argentina del post-peronismo. L’arte di Cossa, tuttavia, va molto oltre la contabilità del quotidiano, in una sfida sia all’esteriorità della storia sia all’interiorità della riflessione. Eccedendo i limiti che gli schemi del realismo le assegnavano, scopre fenditure nella realtà nota, livelli della paura e dell’angoscia che il quotidiano nasconde. Ciò che vi è di perturbante, nell’accezione freudiana del termine, di sconosciuto e di inquietante nelle azioni e nelle parole di tutti i giorni, segna le tappe di questo percorso esperienziale delle opere del decennio, che va dalla trama alla storia delle occasioni e dei discorsi. In un’attenta analisi semiotica e culturale delle opere più significative del periodo (Nuestro fin de semana; Los días de Julián Bisbal; La pata de la sota), questo saggio punta a dimostrare come l’intuizione di Cossa riveli con anticipo l’orrenda perdita di distanza tra l’interno e l’esterno degli individui, che da lì a poco avrebbe segnato l’occupazione moltiplicata della realtà da parte della strategia del sinistro, con l’invasione e la chiusura degli spazi interiori individuali e collettivi. Il terrore, i massacri e l’ignominia del regime militare con i dolorosi seguiti che avrebbero segnato la società argentina nei decenni successivi, erano già stati segnalati dall’acuto occhio sociale dell’artista che, attraverso la sua affannosa ricerca delle parole che potessero nominare l’innominabile del reale, rimandava già allora agli spazi di un passato che interroga il presente attraversando i corpi e le memorie.

SUSURROS EN EL PATIO. LO SINIESTRO EN LA ESCENA REALISTA DE ROBERTO COSSA

CRISAFIO, RAUL OSVALDO
2005-01-01

Abstract

Susurros en el patio. Lo siniestro en la escena realista de Roberto Cossa L’opera dell’autore di teatro Roberto Cossa durante gli anni sessanta, fondativi della modernità culturale argentina, si avvicina da un’inedita premessa realista a un referente storico che esigeva categorie di analisi non sempre presenti nei cataloghi allora in uso. Il realismo di Cossa era lì, disposto a misurare e a registrare gli affanni e lo sconforto dei settori medi urbani dell’Argentina del post-peronismo. L’arte di Cossa, tuttavia, va molto oltre la contabilità del quotidiano, in una sfida sia all’esteriorità della storia sia all’interiorità della riflessione. Eccedendo i limiti che gli schemi del realismo le assegnavano, scopre fenditure nella realtà nota, livelli della paura e dell’angoscia che il quotidiano nasconde. Ciò che vi è di perturbante, nell’accezione freudiana del termine, di sconosciuto e di inquietante nelle azioni e nelle parole di tutti i giorni, segna le tappe di questo percorso esperienziale delle opere del decennio, che va dalla trama alla storia delle occasioni e dei discorsi. In un’attenta analisi semiotica e culturale delle opere più significative del periodo (Nuestro fin de semana; Los días de Julián Bisbal; La pata de la sota), questo saggio punta a dimostrare come l’intuizione di Cossa riveli con anticipo l’orrenda perdita di distanza tra l’interno e l’esterno degli individui, che da lì a poco avrebbe segnato l’occupazione moltiplicata della realtà da parte della strategia del sinistro, con l’invasione e la chiusura degli spazi interiori individuali e collettivi. Il terrore, i massacri e l’ignominia del regime militare con i dolorosi seguiti che avrebbero segnato la società argentina nei decenni successivi, erano già stati segnalati dall’acuto occhio sociale dell’artista che, attraverso la sua affannosa ricerca delle parole che potessero nominare l’innominabile del reale, rimandava già allora agli spazi di un passato che interroga il presente attraversando i corpi e le memorie.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/226049
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