Al di là dei suoi meriti e demeriti estetici, l'attività pittorica di Lawrence ha un'importanza fondamentale nella sua carriera artistica e nella sua vita di uomo e di scrittore, considerando che, a pochi anni dalla morte, con il corpo devastato dalla tisi, si immerge totalmente nelle tele. I dipinti, che suscitarono un grande scandalo in occasione della mostra alla Warren Gallery di Londra (1929), rivelano (pur nella loro imperfezione formale), uno dei punti di arrivo della quest lawrenciana, ossia la necessità di recuperare la dimensione perduta della primordialità e di vivere in armonia non solo con l'ambiente circostante, diventando parte del suo flusso vitale, ma con la parte più intima del proprio io. L'uomo deve rinascere e risorgere nella carne, attraverso la conquista di un nuovo linguaggio e mezzo espressivo che trovi fondamento nella istintualità e corporeità dell'essere umano. Il corpo, in tutti i suoi aspetti e funzioni, non deve essere vissuto come qualcosa di separato, di immorale e peccaminoso, ma come parte integrante dell'io. Da qui la carica religiosa non solo del suo messaggio pittorico (molti dipinti hanno un tema biblico e sono legati al tentativo di riscrivere una nuova storia dell'umanità, che trovi fondamento nel capovolgimento del mito del peccato originale), ma anche letterario (L’amante di Lady Chatterley, L’uomo che era morto). È proprio il tentativo di restituire al corpo la propria primigenia autorità perduta, la propria naturalezza edenica (in tutte le sue funzioni, compreso il desiderio omoerotico, riscoperto in tutta la sua naturalità) che Lawrence cerca di comunicare attraverso queste opere. Dopo un'introduzione relativa alla sua attività pittorica iniziale, l'intervento ripercorre il messaggio lawrenciano di "resurrezione nella carne" attraverso l'analisi dei suoi quadri, ponendo l'attenzione sulla continua ricerca della melità umana.

Il corpo dipinto. D.H. Lawrence e Cézanne

MICHELUCCI, STEFANIA
2001-01-01

Abstract

Al di là dei suoi meriti e demeriti estetici, l'attività pittorica di Lawrence ha un'importanza fondamentale nella sua carriera artistica e nella sua vita di uomo e di scrittore, considerando che, a pochi anni dalla morte, con il corpo devastato dalla tisi, si immerge totalmente nelle tele. I dipinti, che suscitarono un grande scandalo in occasione della mostra alla Warren Gallery di Londra (1929), rivelano (pur nella loro imperfezione formale), uno dei punti di arrivo della quest lawrenciana, ossia la necessità di recuperare la dimensione perduta della primordialità e di vivere in armonia non solo con l'ambiente circostante, diventando parte del suo flusso vitale, ma con la parte più intima del proprio io. L'uomo deve rinascere e risorgere nella carne, attraverso la conquista di un nuovo linguaggio e mezzo espressivo che trovi fondamento nella istintualità e corporeità dell'essere umano. Il corpo, in tutti i suoi aspetti e funzioni, non deve essere vissuto come qualcosa di separato, di immorale e peccaminoso, ma come parte integrante dell'io. Da qui la carica religiosa non solo del suo messaggio pittorico (molti dipinti hanno un tema biblico e sono legati al tentativo di riscrivere una nuova storia dell'umanità, che trovi fondamento nel capovolgimento del mito del peccato originale), ma anche letterario (L’amante di Lady Chatterley, L’uomo che era morto). È proprio il tentativo di restituire al corpo la propria primigenia autorità perduta, la propria naturalezza edenica (in tutte le sue funzioni, compreso il desiderio omoerotico, riscoperto in tutta la sua naturalità) che Lawrence cerca di comunicare attraverso queste opere. Dopo un'introduzione relativa alla sua attività pittorica iniziale, l'intervento ripercorre il messaggio lawrenciano di "resurrezione nella carne" attraverso l'analisi dei suoi quadri, ponendo l'attenzione sulla continua ricerca della melità umana.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/218637
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