«“Ordinaria manutenzione” voleva dire: intervento tempestivo per eliminare una causa straordinaria di degrado, e ripristinare il quasi-equilibrio preesistente. “Manutenzione straordinaria” voleva dire: rifare una superficie, od altra parte, giunta all’esaurimento in un quasi-equilibrio con ordinarie cause di degrado. Le cause sono la somma, o l’interazione, tra più azioni di degrado prodotte da uno o più agenti naturali od antropici. […]. Le cause di degrado esistono ovunque sempre, perché nessun materiale da costruzione, naturale od artificiale, è in grado di resistere indefinitamente nell’ambiente atmosferico usato dall’uomo. Quando però il danno sia di piccola entità, rispetto alla quantità di materiale esposto, e soprattutto il suo procedere sia lineare nel tempo, si può parlare di quasi-equilibrio. Per conoscere e calcolare il diagramma di un quasi-equilibrio è necessario conoscere le possibili condizioni originali del materiale, lo stato attuale, ed il tempo trascorso. […]. Qualsiasi degrado, cioè, fa parte delle storia fisica, ovvero dell’archeologia, dell’edificio, e soltanto in questo modo si può sapere quando e quale manutenzione veramente serva» (Riassunto, p. 49).
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Titolo: | Ripensare al degrado per una vera manutenzione: agenti, azioni e cause |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 1999 |
Abstract: | «“Ordinaria manutenzione” voleva dire: intervento tempestivo per eliminare una causa straordinaria di degrado, e ripristinare il quasi-equilibrio preesistente. “Manutenzione straordinaria” voleva dire: rifare una superficie, od altra parte, giunta all’esaurimento in un quasi-equilibrio con ordinarie cause di degrado. Le cause sono la somma, o l’interazione, tra più azioni di degrado prodotte da uno o più agenti naturali od antropici. […]. Le cause di degrado esistono ovunque sempre, perché nessun materiale da costruzione, naturale od artificiale, è in grado di resistere indefinitamente nell’ambiente atmosferico usato dall’uomo. Quando però il danno sia di piccola entità, rispetto alla quantità di materiale esposto, e soprattutto il suo procedere sia lineare nel tempo, si può parlare di quasi-equilibrio. Per conoscere e calcolare il diagramma di un quasi-equilibrio è necessario conoscere le possibili condizioni originali del materiale, lo stato attuale, ed il tempo trascorso. […]. Qualsiasi degrado, cioè, fa parte delle storia fisica, ovvero dell’archeologia, dell’edificio, e soltanto in questo modo si può sapere quando e quale manutenzione veramente serva» (Riassunto, p. 49). |
Handle: | http://hdl.handle.net/11567/203940 |
ISBN: | 9788895409030 |
Appare nelle tipologie: | 04.01 - Contributo in atti di convegno |