Through extensive and unpublished archival research, the thesis analyses the various historical, geographical, technological, economic and artistic factors that transformed Genoa into the beating heart of the international market for marble in the Early Modern period. After considering the influx of masons of Lombard and Swiss origin into the city, where they were so well integrated that they underwent a process of ‘naturalisation’ and were regarded as Genoese, the thesis deals with the birth and development of their guild, as well as their relations with other broader artistic production in the broader artistic production in the city and the artistic production. It sketches the historical profile of the individuals who had intense relations with Genoese marble workers: patrons of boats, merchants, men of finance and quarrymen who stood alongside the skilled stone masons who exported their entrepreneurial, technical and artistic skills elsewhere. This does not only highlight the contribution made by Genoese marble workers to the history of Italian and European art between the 16th and 18th centuries but, extending the research to the entire Mediterranean basin, it also presents a novel image of Genoa as a Republic founded on marble.

Grazie a profonde e inedite ricerche d’archivio, la tesi analizza i diversi fattori storici, geografici, tecnologici, economici ed artistici che nella prima Età Moderna fecero di Genova il cuore pulsante della cosiddetta “industria” del marmo. Dopo avere considerato il tema dell’inserimento della maestranze di origine lombardo-svizzera nella città ligure, dove si integrarono talmente bene da poterli definire a tutti gli effetti genovesi, la tesi affronta la nascita e lo sviluppo della loro corporazione di mestiere, i rapporti con le altre arti e la produzione artistica. Inoltre, vengono tratteggiati i profili di coloro che con i marmorari genovesi ebbero profonde relazioni: patroni di barche, mercanti, uomini di finanza e cavatori i quali si affiancano agli abili scalpellini che esportarono altrove le proprie capacità imprenditoriali, tecniche e artistiche. Ciò ha consentito non solo di mettere in luce il contributo apportato dai marmorari genovesi alla storia dell’arte italiana ed europea nel lungo arco di tempo che intercorre tra i secoli XVI e XVIII ma, allargando la ricerca a tutto il bacino del Mediterraneo, anche di presentare un’inedita e intrigante immagine di Genova che, quindi, si prefigura come una Repubblica del marmo.

Marmor nostrum in Mare Nostrum. Genova e l’affermazione di una Repubblica del marmo nell’Età moderna

SANTAMARIA, ROBERTO
2024-05-04

Abstract

Through extensive and unpublished archival research, the thesis analyses the various historical, geographical, technological, economic and artistic factors that transformed Genoa into the beating heart of the international market for marble in the Early Modern period. After considering the influx of masons of Lombard and Swiss origin into the city, where they were so well integrated that they underwent a process of ‘naturalisation’ and were regarded as Genoese, the thesis deals with the birth and development of their guild, as well as their relations with other broader artistic production in the broader artistic production in the city and the artistic production. It sketches the historical profile of the individuals who had intense relations with Genoese marble workers: patrons of boats, merchants, men of finance and quarrymen who stood alongside the skilled stone masons who exported their entrepreneurial, technical and artistic skills elsewhere. This does not only highlight the contribution made by Genoese marble workers to the history of Italian and European art between the 16th and 18th centuries but, extending the research to the entire Mediterranean basin, it also presents a novel image of Genoa as a Republic founded on marble.
4-mag-2024
Grazie a profonde e inedite ricerche d’archivio, la tesi analizza i diversi fattori storici, geografici, tecnologici, economici ed artistici che nella prima Età Moderna fecero di Genova il cuore pulsante della cosiddetta “industria” del marmo. Dopo avere considerato il tema dell’inserimento della maestranze di origine lombardo-svizzera nella città ligure, dove si integrarono talmente bene da poterli definire a tutti gli effetti genovesi, la tesi affronta la nascita e lo sviluppo della loro corporazione di mestiere, i rapporti con le altre arti e la produzione artistica. Inoltre, vengono tratteggiati i profili di coloro che con i marmorari genovesi ebbero profonde relazioni: patroni di barche, mercanti, uomini di finanza e cavatori i quali si affiancano agli abili scalpellini che esportarono altrove le proprie capacità imprenditoriali, tecniche e artistiche. Ciò ha consentito non solo di mettere in luce il contributo apportato dai marmorari genovesi alla storia dell’arte italiana ed europea nel lungo arco di tempo che intercorre tra i secoli XVI e XVIII ma, allargando la ricerca a tutto il bacino del Mediterraneo, anche di presentare un’inedita e intrigante immagine di Genova che, quindi, si prefigura come una Repubblica del marmo.
Marmo; marmorari; Genova; Liguria; Repubblica; Roma; Napoli; Palermo; Carlone; Orsolino; Frugone; Casella; Pellone
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