During the Seventeenth century, European dockyards had to face an emergent aspect in shipbuilding which is the decoration concern. Indeed, the aesthetics of ships of the line was becoming increasingly signifi cant until it represented the topic of a central debate in the naval world. And so it was that shipwrights should soon learn to coexist with artists, who had become part of the staff working inside dockyards, and the technical pragmatism had to handle the aesthetic fl air. Moreover, the emphasis put on decorations onboard created different problems to the life of ships, from launch onwards. In this context, two powers faced the new challenges of shipbuilding with divergent approaches. The Dutch pragmatism, which preferred practicality, and the French fancy, charmed by the artistic production, represented two opposite ways of thinking, bringing the Netherlands and France to evaluate ship aesthetics differently. Nevertheless, these two worlds were often in close contact, without any contradiction. Indeed, France looked with greedy eyes at Dutch shipbuilding, and many Dutch shipwrights found that France was the right place to express their art. Furthermore, between 1666 and 1667, Louis XIV ordered the construction of six second-rate vessels to the Netherlands, demonstrating how Dutch shipbuilding could perfectly fit the French shipbuilding standards.

Nel corso del Seicento gli arsenali delle potenze europee dovettero confrontarsi con un nuovo aspetto emergente nella costruzione navale, ovvero la decorazione. L’estetica delle navi di linea divenne, infatti, sempre più importante fi no a diventare motivo di dibattito tra le fi gure facenti parte del mondo navale, come ammiragli, capitani, sovrintendenti di arsenali e maestri d’ascia. In particolare, proprio i maestri d’ascia dovettero presto imparare a convivere con persone di tutt’altro mestiere, gli artisti, entrati a far parte del personale necessario per la costruzione di una imbarcazione, e il pragmatismo della tecnica dovette lasciare spazio all’estro estetico. Parallelamente, l’accentuarsi delle decorazioni a bordo diede vita a nuove problematiche che infl uenzarono l’intera vita delle imbarcazioni, dal processo di costruzione, alla resa nautica dopo il varo. In questo contesto, due potenze approcciarono le nuove sfi de della costruzione navale con spirito diverso, se non addirittura opposto. Il pragmatismo olandese, che prediligeva la praticità, e il prorompente estro francese, affascinato dalla ricchezza della produzione artistica, rappresentano, infatti, in questo preciso contesto, due antitesi di pensiero che portarono rispettivamente Olanda e Francia a percepire e valutare in modo differente la qualità estetica all’interno delle loro fl otte. Tuttavia, queste due realtà entrarono spesso in contatto, senza alcuna contraddizione. La Francia guardò, infatti, con occhi avidi alla costruzione navale dei Paesi Bassi e diversi maestri d’ascia olandesi trovarono in territorio francese il luogo adatto alla realizzazione pratica della loro arte. Infine, tra il 1666 e il 1667 fu proprio Luigi XIV a ottenere dal governo olandese la realizzazione di ben sei navi di linea di secondo rango, dimostrando come la produzione olandese potesse perfettamente adattarsi alle esigenze e agli standard della flotta della Marine Royale.

Tra Francia e Olanda, decorazione e costruzione navale nel Seicento

claudia tacchella
2022-01-01

Abstract

During the Seventeenth century, European dockyards had to face an emergent aspect in shipbuilding which is the decoration concern. Indeed, the aesthetics of ships of the line was becoming increasingly signifi cant until it represented the topic of a central debate in the naval world. And so it was that shipwrights should soon learn to coexist with artists, who had become part of the staff working inside dockyards, and the technical pragmatism had to handle the aesthetic fl air. Moreover, the emphasis put on decorations onboard created different problems to the life of ships, from launch onwards. In this context, two powers faced the new challenges of shipbuilding with divergent approaches. The Dutch pragmatism, which preferred practicality, and the French fancy, charmed by the artistic production, represented two opposite ways of thinking, bringing the Netherlands and France to evaluate ship aesthetics differently. Nevertheless, these two worlds were often in close contact, without any contradiction. Indeed, France looked with greedy eyes at Dutch shipbuilding, and many Dutch shipwrights found that France was the right place to express their art. Furthermore, between 1666 and 1667, Louis XIV ordered the construction of six second-rate vessels to the Netherlands, demonstrating how Dutch shipbuilding could perfectly fit the French shipbuilding standards.
2022
Nel corso del Seicento gli arsenali delle potenze europee dovettero confrontarsi con un nuovo aspetto emergente nella costruzione navale, ovvero la decorazione. L’estetica delle navi di linea divenne, infatti, sempre più importante fi no a diventare motivo di dibattito tra le fi gure facenti parte del mondo navale, come ammiragli, capitani, sovrintendenti di arsenali e maestri d’ascia. In particolare, proprio i maestri d’ascia dovettero presto imparare a convivere con persone di tutt’altro mestiere, gli artisti, entrati a far parte del personale necessario per la costruzione di una imbarcazione, e il pragmatismo della tecnica dovette lasciare spazio all’estro estetico. Parallelamente, l’accentuarsi delle decorazioni a bordo diede vita a nuove problematiche che infl uenzarono l’intera vita delle imbarcazioni, dal processo di costruzione, alla resa nautica dopo il varo. In questo contesto, due potenze approcciarono le nuove sfi de della costruzione navale con spirito diverso, se non addirittura opposto. Il pragmatismo olandese, che prediligeva la praticità, e il prorompente estro francese, affascinato dalla ricchezza della produzione artistica, rappresentano, infatti, in questo preciso contesto, due antitesi di pensiero che portarono rispettivamente Olanda e Francia a percepire e valutare in modo differente la qualità estetica all’interno delle loro fl otte. Tuttavia, queste due realtà entrarono spesso in contatto, senza alcuna contraddizione. La Francia guardò, infatti, con occhi avidi alla costruzione navale dei Paesi Bassi e diversi maestri d’ascia olandesi trovarono in territorio francese il luogo adatto alla realizzazione pratica della loro arte. Infine, tra il 1666 e il 1667 fu proprio Luigi XIV a ottenere dal governo olandese la realizzazione di ben sei navi di linea di secondo rango, dimostrando come la produzione olandese potesse perfettamente adattarsi alle esigenze e agli standard della flotta della Marine Royale.
978-88-86638-94-4
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1207816
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