dispetto delle piccole dimensioni, le sorgenti sono habitat di grande valore ecologico che, specialmente negli ambienti aridi, influenzano significativamente l’ecosistema circostante (Odum 1971, Cartwright et al. 2020). Le sorgenti calcaree pietrificanti, fitosociologicamente riferibili all’alleanza Cratoneurion commutati Kotch. 1928, sono caratterizzate essenzialmente da tre fattori: l’origine sorgiva delle acque, la deposizione attiva di calcare e la peculiare vegetazione. Attualmente il “Cratoneurion” è l’unico habitat legato alle sorgenti protetto dalla Direttiva 92/43/CEE “Habitat” in Italia, essendo riconosciuto come habitat di interesse comunitario prioritario ‐Cod.7220* “Sorgenti pietrificanti con formazione di tufi (Cratoneurion)”. A causa della difficoltà di individuazione e delle dimensioni spesso molto piccole delle tessere, la sua presenza è frequentemente sottostimata. Ad esempio, nel database cartografico di Regione Liguria, fino al 2021, erano presenti solo 16 siti nelle Alpi Liguri. È perciò in corso la ricerca di nuovi siti su tutto il territorio ligure e lo studio della vegetazione presente in essi, composta in maggioranza da muschi ed epatiche, ma ospitante anche alcune piante vascolari di pregio (Zeichmeister, Mucina 1994, Mariotti 2008). Grazie alle indagini cartografiche basate sull’elaborazione di dati di litologia, carsismo, geomorfologia, quota e segnalazioni floristiche storiche di specie spesso associate all’habitat (principalmente Pinguicula vulgaris L.), si è riusciti ad individuare alcune aree di presenza potenziale dell’habitat; l’esplorazione in campo ha quindi portato all’individuazione di 61 siti potenzialmente riconducibili al “Cratoneurion”, ubicati principalmente in provincia di Imperia e Savona, attualmente sotto studio mediante rilievi vegetazionali. Lo scopo primario del lavoro è quello di creare un database georeferenziato che renda possibile una valutazione sullo stato di conservazione ed eventualmente l’organizzazione di interventi di gestione da parte degli enti gestori delle aree protette. A fronte dei rilievi eseguiti, di cui non è ancora terminata l’identificazione dei campioni, sono già state individuate quattro specie non più segnalate in Liguria: due muschi, un’epatica e una pianta vascolare. Questo sottolinea la mancanza di conoscenze sulla biodiversità delle sorgenti in Liguria e in generale nell’area biogeografica mediterranea (Pascual et al. 2020), che necessiterebbe di ulteriori indagini sotto questo aspetto.

Le sorgenti calcaree pietrificanti in Liguria: dati preliminari

RODI E. S.;DAGNINO D.;TURCATO C.;MINUTO L.
2022-01-01

Abstract

dispetto delle piccole dimensioni, le sorgenti sono habitat di grande valore ecologico che, specialmente negli ambienti aridi, influenzano significativamente l’ecosistema circostante (Odum 1971, Cartwright et al. 2020). Le sorgenti calcaree pietrificanti, fitosociologicamente riferibili all’alleanza Cratoneurion commutati Kotch. 1928, sono caratterizzate essenzialmente da tre fattori: l’origine sorgiva delle acque, la deposizione attiva di calcare e la peculiare vegetazione. Attualmente il “Cratoneurion” è l’unico habitat legato alle sorgenti protetto dalla Direttiva 92/43/CEE “Habitat” in Italia, essendo riconosciuto come habitat di interesse comunitario prioritario ‐Cod.7220* “Sorgenti pietrificanti con formazione di tufi (Cratoneurion)”. A causa della difficoltà di individuazione e delle dimensioni spesso molto piccole delle tessere, la sua presenza è frequentemente sottostimata. Ad esempio, nel database cartografico di Regione Liguria, fino al 2021, erano presenti solo 16 siti nelle Alpi Liguri. È perciò in corso la ricerca di nuovi siti su tutto il territorio ligure e lo studio della vegetazione presente in essi, composta in maggioranza da muschi ed epatiche, ma ospitante anche alcune piante vascolari di pregio (Zeichmeister, Mucina 1994, Mariotti 2008). Grazie alle indagini cartografiche basate sull’elaborazione di dati di litologia, carsismo, geomorfologia, quota e segnalazioni floristiche storiche di specie spesso associate all’habitat (principalmente Pinguicula vulgaris L.), si è riusciti ad individuare alcune aree di presenza potenziale dell’habitat; l’esplorazione in campo ha quindi portato all’individuazione di 61 siti potenzialmente riconducibili al “Cratoneurion”, ubicati principalmente in provincia di Imperia e Savona, attualmente sotto studio mediante rilievi vegetazionali. Lo scopo primario del lavoro è quello di creare un database georeferenziato che renda possibile una valutazione sullo stato di conservazione ed eventualmente l’organizzazione di interventi di gestione da parte degli enti gestori delle aree protette. A fronte dei rilievi eseguiti, di cui non è ancora terminata l’identificazione dei campioni, sono già state individuate quattro specie non più segnalate in Liguria: due muschi, un’epatica e una pianta vascolare. Questo sottolinea la mancanza di conoscenze sulla biodiversità delle sorgenti in Liguria e in generale nell’area biogeografica mediterranea (Pascual et al. 2020), che necessiterebbe di ulteriori indagini sotto questo aspetto.
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