L’intervento espone i motivi che hanno portato alla nascita del ciclo di seminari “Spazi di contaminazione”, il modo in cui abbiamo deciso di impostare questi momenti di narrazione geografica, gli obiettivi che ci siamo posti e come tutto questo s’intreccia con i temi della restituzione del sapere scientifico e dell’Antropocene. Il ciclo di seminari “Spazi di contaminazione” nasce nel 2020 all’interno del Corso di laurea in Geografia e Processi territoriali dell’Università di Bologna ed è stato organizzato interamente da noi studenti del corso. Il primo obiettivo consiste nel cercare di ricomporre il mondo della ricerca con quello dell’attivismo soprattutto sul fronte ecologico e dei movimenti urbani, provando a superare la compartizione disciplinare verso una convergenza dei saperi, mettendo quindi in relazione gli approcci della geografia critica con altre prospettive delle scienze sociali. La necessità di creare nuovi spazi di riflessione ci ha portato alla costruzione di un nuovo spazio che potremmo definire un cyberplace, che potesse interconnettere la digitalizzazione della nostra condizione pandemica con la realtà materiale dei luoghi delle nostre ricerche. L’immagine della medusa che nuota tra i canali di Venezia per certi versi è l’emblema della nostra riflessione. La medusa che si addentra in acque dominate dalle grandi navi, nella città turistica antropocenica, ci ha fatto riflettere sulle sue ondulazioni temporali, sulla compressione spazio-temporale che la sua visione provoca nella nostra mente. “Spazi di contaminazione” nasce proprio da quest’immagine della contaminazione tra immaginari, mondi e narrazioni che si ibridano costantemente producendone di nuovi. Con questo nome abbiamo cercato di riappropriarci di una terminologia ormai usata quasi esclusivamente all’interno di discorsi legati alla pandemia. Il concetto di Antropocene e le sue forme critiche aleggiano lungo tutto il percorso dei seminari, dove si intrecciano relazioni socio-ambientali, aree interne, ecologia politica, subalternità, lo spazio urbano e la sua riproduzione planetaria, nel tentativo di analizzare l’immagine del mondo nella sua complessità.

Ripensare spazi di contaminazione

Enrico Priarone;
2023-01-01

Abstract

L’intervento espone i motivi che hanno portato alla nascita del ciclo di seminari “Spazi di contaminazione”, il modo in cui abbiamo deciso di impostare questi momenti di narrazione geografica, gli obiettivi che ci siamo posti e come tutto questo s’intreccia con i temi della restituzione del sapere scientifico e dell’Antropocene. Il ciclo di seminari “Spazi di contaminazione” nasce nel 2020 all’interno del Corso di laurea in Geografia e Processi territoriali dell’Università di Bologna ed è stato organizzato interamente da noi studenti del corso. Il primo obiettivo consiste nel cercare di ricomporre il mondo della ricerca con quello dell’attivismo soprattutto sul fronte ecologico e dei movimenti urbani, provando a superare la compartizione disciplinare verso una convergenza dei saperi, mettendo quindi in relazione gli approcci della geografia critica con altre prospettive delle scienze sociali. La necessità di creare nuovi spazi di riflessione ci ha portato alla costruzione di un nuovo spazio che potremmo definire un cyberplace, che potesse interconnettere la digitalizzazione della nostra condizione pandemica con la realtà materiale dei luoghi delle nostre ricerche. L’immagine della medusa che nuota tra i canali di Venezia per certi versi è l’emblema della nostra riflessione. La medusa che si addentra in acque dominate dalle grandi navi, nella città turistica antropocenica, ci ha fatto riflettere sulle sue ondulazioni temporali, sulla compressione spazio-temporale che la sua visione provoca nella nostra mente. “Spazi di contaminazione” nasce proprio da quest’immagine della contaminazione tra immaginari, mondi e narrazioni che si ibridano costantemente producendone di nuovi. Con questo nome abbiamo cercato di riappropriarci di una terminologia ormai usata quasi esclusivamente all’interno di discorsi legati alla pandemia. Il concetto di Antropocene e le sue forme critiche aleggiano lungo tutto il percorso dei seminari, dove si intrecciano relazioni socio-ambientali, aree interne, ecologia politica, subalternità, lo spazio urbano e la sua riproduzione planetaria, nel tentativo di analizzare l’immagine del mondo nella sua complessità.
2023
978 88 5495 595 0
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Bronzi_Ciarleglio_Piras_Priarone_Salvini_Valentini_2023_indice_ec.pdf

accesso aperto

Descrizione: Atti XXXIII Congresso Geografico Italiano
Tipologia: Documento in versione editoriale
Dimensione 4.11 MB
Formato Adobe PDF
4.11 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1118976
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact