Lo stato di dipendenza durante la gravidanza e in maternità sono argomenti ancora poco considerati nella letteratura di servizio sociale. In realtà l’esperienza professionale sul campo è estremamente ricca e descrive un lavoro di rete complesso e articolato, in cui gli assistenti sociali sono impegnati su mandato dell’autorità giudiziaria ad assumere decisioni relative al neonato e di conseguenza alla madre, in un arco di tempo ristretto. La ricerca ha lo scopo di descrivere la complessità di relazioni e mandati che si determinano quando una madre che abusa di sostanze genera un figlio. Ai fini della tutela del neonato, della madre e del padre intervengono diversi enti e istituzioni, in particolare il tribunale per i minorenni che di norma incarica il servizio sociale competente sul territorio di valutare la situazione famigliare in collaborazione con l’ospedale ove la madre è ricoverata e i servizi per le tossicodipendenze. Il servizio sociale ha il compito di valutare la situazione del neonato e la sua possibile esposizione a rischi per decidere i termini delle dimissioni dall’ospedale. La ricerca si fonda su uno studio di caso presso un Ambito Territoriale Sociale (ATS) ligure realizzata mediante l’analisi della documentazione contenuta nella cartella del servizio sociale. La storia del neonato e dei genitori desunta dalla documentazione è stata integrata da un’intervista all’assistente sociale dell’ATS e una al medico del Ser.T. titolari del caso. Il lavoro di valutazione svolto dal servizio sociale a seguito della nascita emerge dall’interazione avvenuta fra i vari soggetti istituzionali e i diversi professionisti della rete coinvolta in un arco di tempo, ai fini della ricerca, compreso tra un mese prima della nascita e i tre mesi di vita. Dall’analisi documentale emerge: (1) l’intensità di lavoro a cui sono sottoposti gli operatori del servizio sociale e la rete istituzionale per evitare il prolungamento della permanenza del neonato in ospedale quando esso non sia motivato da ragioni strettamente sanitarie. (2) Il dilemma valutativo relativo alle scelte da attuare per consentire le dimissioni protette della madre e del bambino, siano esse congiunte o meno. La valutazione si basa su molteplici aspetti, alcuni relativi alle condizioni di dipendenza, in particolare della madre, lo stato di salute del neonato e altri legati alle intenzioni esplicitate dai genitori unite e alle capacità di cura emerse nel periodo successivo alla nascita.
Il neonato con la madre che abusa di sostanze - uno studio di caso nel servizio sociale territoriale
Guidi, P.;Di Placido, M.;
2019-01-01
Abstract
Lo stato di dipendenza durante la gravidanza e in maternità sono argomenti ancora poco considerati nella letteratura di servizio sociale. In realtà l’esperienza professionale sul campo è estremamente ricca e descrive un lavoro di rete complesso e articolato, in cui gli assistenti sociali sono impegnati su mandato dell’autorità giudiziaria ad assumere decisioni relative al neonato e di conseguenza alla madre, in un arco di tempo ristretto. La ricerca ha lo scopo di descrivere la complessità di relazioni e mandati che si determinano quando una madre che abusa di sostanze genera un figlio. Ai fini della tutela del neonato, della madre e del padre intervengono diversi enti e istituzioni, in particolare il tribunale per i minorenni che di norma incarica il servizio sociale competente sul territorio di valutare la situazione famigliare in collaborazione con l’ospedale ove la madre è ricoverata e i servizi per le tossicodipendenze. Il servizio sociale ha il compito di valutare la situazione del neonato e la sua possibile esposizione a rischi per decidere i termini delle dimissioni dall’ospedale. La ricerca si fonda su uno studio di caso presso un Ambito Territoriale Sociale (ATS) ligure realizzata mediante l’analisi della documentazione contenuta nella cartella del servizio sociale. La storia del neonato e dei genitori desunta dalla documentazione è stata integrata da un’intervista all’assistente sociale dell’ATS e una al medico del Ser.T. titolari del caso. Il lavoro di valutazione svolto dal servizio sociale a seguito della nascita emerge dall’interazione avvenuta fra i vari soggetti istituzionali e i diversi professionisti della rete coinvolta in un arco di tempo, ai fini della ricerca, compreso tra un mese prima della nascita e i tre mesi di vita. Dall’analisi documentale emerge: (1) l’intensità di lavoro a cui sono sottoposti gli operatori del servizio sociale e la rete istituzionale per evitare il prolungamento della permanenza del neonato in ospedale quando esso non sia motivato da ragioni strettamente sanitarie. (2) Il dilemma valutativo relativo alle scelte da attuare per consentire le dimissioni protette della madre e del bambino, siano esse congiunte o meno. La valutazione si basa su molteplici aspetti, alcuni relativi alle condizioni di dipendenza, in particolare della madre, lo stato di salute del neonato e altri legati alle intenzioni esplicitate dai genitori unite e alle capacità di cura emerse nel periodo successivo alla nascita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.