Da tempo le concentrazioni urbane attraversano una fase di transizione: dalla crisi delle strutture produttive a quelle dei centri direzionali e del terziario avanzato, si assiste ad un palinsesto diversificato di programmi, politiche, domande sociali volte alla rigenerazione dei contesti storici, sempre più visti come generatori di flussi economici, attrattività, identità ed interessi particolari. In questo quadro, Genova rappresenta un caso emblematico: una ‘Città- Laboratorio’ che a fronte di una sostanziale crisi demografico-economica protratta dalla fine degli anni 80’, ha ricercato la costruzione di nuovi assetti e di riqualificazione urbana connessi ai ‘grandi eventi’, come volano di rilancio delle partnership pubblico-private, del recupero del centro storico, della viabilità quale elemento d'impianto e delle grandi infrastrutture specie in ambito portuale, senza cancellare il carattere originariamente policentrico del territorio. Oggi però i risultati delle trasformazioni e di restyling, a seguito di programmi integrati, sembrano passare in secondo piano rispetto a forme di co-pianificazione che includano il riuso temporaneo, il co-working/co-housing, l’attivismo urbano o forme di gestione del patrimonio che tengano conto del ciclo di vita e d’uso alternativo dei beni. Delineando una lettura comparata il paper raccoglie alcune delle esperienze condotte dal gruppo Recycle Genoa Lab, costituito all’interno della ricerca PRIN Re-cycle Italy sul tema della valorizzazione dei beni diffusi di valenza culturale connessi ai cicli di dismissione industriale o progressivo abbandono di aree urbane e suburbane.

Genova tra rigenerazione, riciclo e riuso temporaneo. Una prospettiva comparata

Sommariva E.
2017-01-01

Abstract

Da tempo le concentrazioni urbane attraversano una fase di transizione: dalla crisi delle strutture produttive a quelle dei centri direzionali e del terziario avanzato, si assiste ad un palinsesto diversificato di programmi, politiche, domande sociali volte alla rigenerazione dei contesti storici, sempre più visti come generatori di flussi economici, attrattività, identità ed interessi particolari. In questo quadro, Genova rappresenta un caso emblematico: una ‘Città- Laboratorio’ che a fronte di una sostanziale crisi demografico-economica protratta dalla fine degli anni 80’, ha ricercato la costruzione di nuovi assetti e di riqualificazione urbana connessi ai ‘grandi eventi’, come volano di rilancio delle partnership pubblico-private, del recupero del centro storico, della viabilità quale elemento d'impianto e delle grandi infrastrutture specie in ambito portuale, senza cancellare il carattere originariamente policentrico del territorio. Oggi però i risultati delle trasformazioni e di restyling, a seguito di programmi integrati, sembrano passare in secondo piano rispetto a forme di co-pianificazione che includano il riuso temporaneo, il co-working/co-housing, l’attivismo urbano o forme di gestione del patrimonio che tengano conto del ciclo di vita e d’uso alternativo dei beni. Delineando una lettura comparata il paper raccoglie alcune delle esperienze condotte dal gruppo Recycle Genoa Lab, costituito all’interno della ricerca PRIN Re-cycle Italy sul tema della valorizzazione dei beni diffusi di valenza culturale connessi ai cicli di dismissione industriale o progressivo abbandono di aree urbane e suburbane.
2017
9788899237080
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1074684
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