La tecnologia applicata al patrimonio culturale vede un uso sempre più frequente di strumenti senza contatto per l’acquisizione di informazioni in formato tridimensionale. Tecniche che consentono di registrare, in formato digitale, dati con un alto grado di precisione e nel più breve tempo possibile. Banche dati che sono la base per progettare ed eseguire operazioni di restauro e conservazione dei manufatti storico-artistici e architettonici. Inoltre, sistemi sempre più performanti rendono oggi accessibili banche dati ricche di informazioni e modelli tridimensionali navigabili sia tramite pagine web che tramite smartphone, utili in molteplici campi (restauro, documentazione, valorizzazione). Sistemi che possono essere strumento fondamentale nella comprensione e gestione di un bene culturale. Nel campo dell’archeologia lo scavo archeologico non è solo lo strumento fondamentale di indagine, ma è soprattutto il momento in cui tutte le informazioni non raccolte vengono distrutte con l’asportazione degli strati. Informazioni che possono essere fondamentali per la comprensione dell’evoluzione storica del sito e che se non vengono registrate, non potranno più essere prese in esame anche da parte di altri studiosi ed esperti di differenti discipline. La ricerca presentata in questo articolo vuole testare le potenzialità di più tecniche di rilievo non invasive per rispondere a domande fondamentali come la localizzazione dei reperti archeologici e la loro memorizzazione in formato digitale per una fruizione virtuale. La collaborazione tra la ditta SO.IN.G. s.r.l. di Livorno, il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale (DICCA) dell’Università di Genova e la Soprintendenza Archeologia Toscana nell’ambito della scoperta dell’anfiteatro di Volterra ha dato modo di studiare la relazione che intercorre tra le indagini geofisiche e il rilievo tridimensionale delle strutture murarie rinvenute, mostrando quale fosse la coerenza dei risultati di queste due tecniche di rilievo.

RILIEVO DIGITALE E INDAGINI GEOFISICHE: INTEGRAZIONE DI INFORMAZIONI PER LA CONOSCENZA DELL’ANFITEATRO DI VOLTERRA

carlo battini;
2021-01-01

Abstract

La tecnologia applicata al patrimonio culturale vede un uso sempre più frequente di strumenti senza contatto per l’acquisizione di informazioni in formato tridimensionale. Tecniche che consentono di registrare, in formato digitale, dati con un alto grado di precisione e nel più breve tempo possibile. Banche dati che sono la base per progettare ed eseguire operazioni di restauro e conservazione dei manufatti storico-artistici e architettonici. Inoltre, sistemi sempre più performanti rendono oggi accessibili banche dati ricche di informazioni e modelli tridimensionali navigabili sia tramite pagine web che tramite smartphone, utili in molteplici campi (restauro, documentazione, valorizzazione). Sistemi che possono essere strumento fondamentale nella comprensione e gestione di un bene culturale. Nel campo dell’archeologia lo scavo archeologico non è solo lo strumento fondamentale di indagine, ma è soprattutto il momento in cui tutte le informazioni non raccolte vengono distrutte con l’asportazione degli strati. Informazioni che possono essere fondamentali per la comprensione dell’evoluzione storica del sito e che se non vengono registrate, non potranno più essere prese in esame anche da parte di altri studiosi ed esperti di differenti discipline. La ricerca presentata in questo articolo vuole testare le potenzialità di più tecniche di rilievo non invasive per rispondere a domande fondamentali come la localizzazione dei reperti archeologici e la loro memorizzazione in formato digitale per una fruizione virtuale. La collaborazione tra la ditta SO.IN.G. s.r.l. di Livorno, il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale (DICCA) dell’Università di Genova e la Soprintendenza Archeologia Toscana nell’ambito della scoperta dell’anfiteatro di Volterra ha dato modo di studiare la relazione che intercorre tra le indagini geofisiche e il rilievo tridimensionale delle strutture murarie rinvenute, mostrando quale fosse la coerenza dei risultati di queste due tecniche di rilievo.
2021
978-88-7689-329-2
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