L’officina epigrafica segusina: supporti, forme e modelli (appunti di lavoro).

The comparison between some elements deducible from the analysis of the documentation of Richardet’s votive depository and the sources related to the bordering geographical area allow the margin for new interpretations regarding the attendance, the itinerary’s logistics and the onomastics of the offerers of the sanctuary of Genevris.

La pur ridotta consistenza quantitativa della documentazione epigrafica della città romana di Segusio (I sec. a.C. - IV sec. d.C.) induce a proporre alcune osservazioni preliminari in merito alla possibile identificazione della sua officina lapidaria. Il contributo si sofferma su alcuni aspetti preliminari: le cave locali e i marmi d’importazione; i casi di formae epigrafiche "ex decreto"; le principali tipologie monumentali e i livelli qualitativi dell’epigrafia funeraria; alcuni cenni sulle relazioni officinali tra Segusio e gli altri centri del distretto alpino.