Cosa si intende per nazione? Nell’epoca tumultuosa della frattura del Cristianesimo, delle guerre di religione e delle grandi scoperte geografiche, l’Inghilterra elisabettiana, posta alla periferia del continente europeo ma forte delle sue antichissime istituzioni e capace di azioni spregiudicate per assicurarsi un nuovo ruolo sullo scacchiere europeo, costruisce la propria identità anche accogliendo esuli e rifugiati provenienti da mezza Europa. Fra questi, l’italiano Alberico Gentili – professore regio di Civil Law a Oxford ed estensore del primo trattato di giurisprudenza inter- nazionale, il De iure belli – è protagonista di un’accesa polemica con John Rainolds, puritano ostile alla politica ecclesiastica della regina. L’oggetto della controversia è l’arte nel suo più profondo punto di contatto con la società, la storia, l’identità politica inglese. Rainolds condanna il teatro senza appello perché distoglie gli uomini da Dio, mentre Gentili lo difende dalla furia mo- ralizzatrice dei puritani. Una polemica che ne contiene altre, come quella sul ricorso alla guerra: per il partito di Rainolds, crociata necessaria in difesa della vera Chiesa contro l’anticristo spagnolo; per il padre del diritto internazionale, e significativamente anche per Elisabetta e i suoi ministri, strumento sottratto alla sfera della religione, necessario per il ridimensionamento delle ambizioni di Filippo II. Cristiano Ragni ricompone i numerosi tasselli di questo intreccio di po- litica, teatro e nascita della nazione seguendone le tracce in alcune opere di Shakespeare che lo rendono manifesto e ne esplorano le parti più oscure. I drammi storici che qui vengono analizzati mostrano come Shakespeare – nemico dei puritani quanto la regina e Gentili – fosse consapevole che la nazione è una costruzione complessa alla stregua di un’opera d’arte, in cui leggi ed emozioni vanno abilmente mescolate. Come accadde nel regno di Elisabetta. E come Shakespeare seppe raccontare a teatro.
La Nazione e il Teatro. Alberico Gentili, Shakespeare e l’Inghilterra elisabettiana
Ragni C
2020-01-01
Abstract
Cosa si intende per nazione? Nell’epoca tumultuosa della frattura del Cristianesimo, delle guerre di religione e delle grandi scoperte geografiche, l’Inghilterra elisabettiana, posta alla periferia del continente europeo ma forte delle sue antichissime istituzioni e capace di azioni spregiudicate per assicurarsi un nuovo ruolo sullo scacchiere europeo, costruisce la propria identità anche accogliendo esuli e rifugiati provenienti da mezza Europa. Fra questi, l’italiano Alberico Gentili – professore regio di Civil Law a Oxford ed estensore del primo trattato di giurisprudenza inter- nazionale, il De iure belli – è protagonista di un’accesa polemica con John Rainolds, puritano ostile alla politica ecclesiastica della regina. L’oggetto della controversia è l’arte nel suo più profondo punto di contatto con la società, la storia, l’identità politica inglese. Rainolds condanna il teatro senza appello perché distoglie gli uomini da Dio, mentre Gentili lo difende dalla furia mo- ralizzatrice dei puritani. Una polemica che ne contiene altre, come quella sul ricorso alla guerra: per il partito di Rainolds, crociata necessaria in difesa della vera Chiesa contro l’anticristo spagnolo; per il padre del diritto internazionale, e significativamente anche per Elisabetta e i suoi ministri, strumento sottratto alla sfera della religione, necessario per il ridimensionamento delle ambizioni di Filippo II. Cristiano Ragni ricompone i numerosi tasselli di questo intreccio di po- litica, teatro e nascita della nazione seguendone le tracce in alcune opere di Shakespeare che lo rendono manifesto e ne esplorano le parti più oscure. I drammi storici che qui vengono analizzati mostrano come Shakespeare – nemico dei puritani quanto la regina e Gentili – fosse consapevole che la nazione è una costruzione complessa alla stregua di un’opera d’arte, in cui leggi ed emozioni vanno abilmente mescolate. Come accadde nel regno di Elisabetta. E come Shakespeare seppe raccontare a teatro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.