Nella sua The Anatomy of Melancholy (1621), Robert Burton scrive che ci possono essere tre tipi di malinconia, derivanti rispettivamente da alterazioni nel cervello, nel corpo e nell’intestino. Molto spesso, però, essa si manifesta in forma mista e questo rende più difficile individuarne la causa scatenante, senza la quale, sottolinea Burton rifacendosi alla antica teoria di Galeno, è impossibile trovare una cura adatta. È proprio il desiderio di presentare tutti i rimedi noti a questa malattia la ragione che spinge lo studioso e ecclesiastico di Oxford a dedicare la sua vita alla stesura di una sorta di enciclopedia di tutto ciò che, tra Medioevo e Rinascimento, si era detto sull’argomento. L’opera di Burton è dunque un chiaro esempio dell’attenzione crescente alla dimensione “privata” dell’uomo che è considerata tipica della modernità tutta. Quella stessa attenzione che, non a caso, in Inghilterra, era stata veicolata da alcuni dei drammaturghi più importanti dell’epoca, quali William Shakespeare e John Ford, protagonisti di quel fenomeno culturale unico tra Cinque e Seicento che fu il teatro elisabettiano e giacomiano. Nella prima parte di questo saggio, sullo sfondo delle teorie mediche del tempo, si analizzeranno i due tipi di personaggi malinconici che si trovano in Shakespeare: da una parte, gli amanti non corrisposti in drammi come Romeo and Juliet e As You Like It, che permettono al drammaturgo di evidenziare in modo ironico i limiti della tradizione d’amore petrarchista che ancora dominava in Europa; dall’altra, quei personaggi come Jacques e Hamlet che sono presentati invece come “purificatori” morali e critici severi e insoddisfatti del mondo che li circonda, così da dare voce alla vibrante critica dell’autore all’estremismo puritano. Nella seconda parte, invece, l’attenzione si sposterà sulla produzione di John Ford, contemporaneo e amico di Burton il quale, nelle sue opere, sembra proprio dare forma ad alcune delle tesi che si trovano nella Anatomy. Per quanto con lui si assista a un certo rasserenamento rispetto alle turbolenti e scabrose opere del primo Seicento, con personaggi che affrontano le loro passioni con grande dignità, la malinconia che attanaglia i protagonisti di The Lover’s Melancholy e The Broken Heart potrebbe però essere letta proprio come il risultato di un’innaturale gestione di queste passioni. Come già anche in Shakespeare, si vorrebbe dimostrare che i personaggi di Ford, muovendosi in una società in cui si richiede che l’amore sia sottomesso a un rigido codice di comportamento, non riescono a vivere appieno queste passioni se non a livello cerebrale, finendo appunto vittime della malinconia.

“Why are you so out of measure sad?”. Malinconia e Passione a Corte tra Shakespeare e Ford

Ragni C
2017-01-01

Abstract

Nella sua The Anatomy of Melancholy (1621), Robert Burton scrive che ci possono essere tre tipi di malinconia, derivanti rispettivamente da alterazioni nel cervello, nel corpo e nell’intestino. Molto spesso, però, essa si manifesta in forma mista e questo rende più difficile individuarne la causa scatenante, senza la quale, sottolinea Burton rifacendosi alla antica teoria di Galeno, è impossibile trovare una cura adatta. È proprio il desiderio di presentare tutti i rimedi noti a questa malattia la ragione che spinge lo studioso e ecclesiastico di Oxford a dedicare la sua vita alla stesura di una sorta di enciclopedia di tutto ciò che, tra Medioevo e Rinascimento, si era detto sull’argomento. L’opera di Burton è dunque un chiaro esempio dell’attenzione crescente alla dimensione “privata” dell’uomo che è considerata tipica della modernità tutta. Quella stessa attenzione che, non a caso, in Inghilterra, era stata veicolata da alcuni dei drammaturghi più importanti dell’epoca, quali William Shakespeare e John Ford, protagonisti di quel fenomeno culturale unico tra Cinque e Seicento che fu il teatro elisabettiano e giacomiano. Nella prima parte di questo saggio, sullo sfondo delle teorie mediche del tempo, si analizzeranno i due tipi di personaggi malinconici che si trovano in Shakespeare: da una parte, gli amanti non corrisposti in drammi come Romeo and Juliet e As You Like It, che permettono al drammaturgo di evidenziare in modo ironico i limiti della tradizione d’amore petrarchista che ancora dominava in Europa; dall’altra, quei personaggi come Jacques e Hamlet che sono presentati invece come “purificatori” morali e critici severi e insoddisfatti del mondo che li circonda, così da dare voce alla vibrante critica dell’autore all’estremismo puritano. Nella seconda parte, invece, l’attenzione si sposterà sulla produzione di John Ford, contemporaneo e amico di Burton il quale, nelle sue opere, sembra proprio dare forma ad alcune delle tesi che si trovano nella Anatomy. Per quanto con lui si assista a un certo rasserenamento rispetto alle turbolenti e scabrose opere del primo Seicento, con personaggi che affrontano le loro passioni con grande dignità, la malinconia che attanaglia i protagonisti di The Lover’s Melancholy e The Broken Heart potrebbe però essere letta proprio come il risultato di un’innaturale gestione di queste passioni. Come già anche in Shakespeare, si vorrebbe dimostrare che i personaggi di Ford, muovendosi in una società in cui si richiede che l’amore sia sottomesso a un rigido codice di comportamento, non riescono a vivere appieno queste passioni se non a livello cerebrale, finendo appunto vittime della malinconia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/1034433
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