La fragilità del territorio italiano e la relativa messa in sicurezza continuano ad essere temi di grandi attualità, come spesso ci ricordano gli eventi che si verificano sempre più con frequenza. A seguito di tali episodi esistono nel nostro Paese interessanti metodologie volte alla mitigazione del rischio anche a livello di Piano. In merito a questi ultimi si segnala però una diversa sensibilità delle regioni e un diverso modus operandi in una Nazione che dovrebbe prevedere, vista l’importanza del tema, una Strategia politica e Piani/strumenti comuni. Il paper inizialmente analizza le esperienze maturate nelle diverse regioni a seguito di eventi sismici. Successivamente intende proporre un nuovo approccio volto ad una pianificazione integrata, che superi gli approcci settoriali, in un’ottica di mitigazione del rischio sismico. Nello specifico, la ricerca definisce un nuovo strumento, il Piano di Esposizione Strategica che intende unire due metodologie esistenti, la Struttura Urbana Minima (metodo della Regione Umbria inserito nel Piano urbanistico comunale) e la Condizione Limite d’Emergenza (del Dip. della Protezione Civile) volta alla gestione dell’emergenza. La ricerca pone particolare attenzione sulla grandezza “esposizione”. Il nuovo approccio introduce, nel PES, l’importante aspetto legato alla temporalità. In tale ottica il Piano di Esposizione Strategica potrebbe costituire un interessante strumento, all’interno del piano urbanistico comunale, volto alla sicurezza nei confronti di eventi sismici, prevedendo e poi realizzando specifici progetti di riduzione del rischio rendendo operativo il rapporto Piano-progetto. Una prima applicazione del PES è stata svolta a Novi di Modena in Emilia Romagna
Il piano di esposizione strategica per la mitigazione del rischio sismico
Pirlone F.;
2020-01-01
Abstract
La fragilità del territorio italiano e la relativa messa in sicurezza continuano ad essere temi di grandi attualità, come spesso ci ricordano gli eventi che si verificano sempre più con frequenza. A seguito di tali episodi esistono nel nostro Paese interessanti metodologie volte alla mitigazione del rischio anche a livello di Piano. In merito a questi ultimi si segnala però una diversa sensibilità delle regioni e un diverso modus operandi in una Nazione che dovrebbe prevedere, vista l’importanza del tema, una Strategia politica e Piani/strumenti comuni. Il paper inizialmente analizza le esperienze maturate nelle diverse regioni a seguito di eventi sismici. Successivamente intende proporre un nuovo approccio volto ad una pianificazione integrata, che superi gli approcci settoriali, in un’ottica di mitigazione del rischio sismico. Nello specifico, la ricerca definisce un nuovo strumento, il Piano di Esposizione Strategica che intende unire due metodologie esistenti, la Struttura Urbana Minima (metodo della Regione Umbria inserito nel Piano urbanistico comunale) e la Condizione Limite d’Emergenza (del Dip. della Protezione Civile) volta alla gestione dell’emergenza. La ricerca pone particolare attenzione sulla grandezza “esposizione”. Il nuovo approccio introduce, nel PES, l’importante aspetto legato alla temporalità. In tale ottica il Piano di Esposizione Strategica potrebbe costituire un interessante strumento, all’interno del piano urbanistico comunale, volto alla sicurezza nei confronti di eventi sismici, prevedendo e poi realizzando specifici progetti di riduzione del rischio rendendo operativo il rapporto Piano-progetto. Una prima applicazione del PES è stata svolta a Novi di Modena in Emilia RomagnaFile | Dimensione | Formato | |
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