Nel panorama complessivo della storia degli ebrei italiani in età contemporanea, Milano rappresenta un caso assai anomalo, oltre che poco studiato. Espulsi dall’imperatore spagnolo alla fine del Cinquecento, gli ebrei rientrarono in città soltanto nel corso del XIX secolo, durante la breve parentesi del Regno napoleonico e lentamente nella fase della Restaurazione asburgica, per poi stabilirvisi in numero crescente all’indomani dell’Unità. Il profilo della Milano ebraica è, dunque, piuttosto recente. Migrazione ed emancipazione, integrazione sociale nella città d’arrivo e adattamento alla nuova condizione giuridica di libertà individuale furono processi che nel caso degli ebrei milanesi andarono a saldarsi, in un contesto urbano contraddistinto da un forte dinamismo in ambito economico, sociale e culturale e dall’assenza di una tradizionale comunità religiosa che potesse fungere da polo aggregatore dei migranti. Quali furono, dunque, i percorsi e le strategie di integrazione scelte dagli ebrei in tale contesto? Che cosa significò ambientarsi in una città priva di una tradizione comunitaria? Che lezione è possibile trarre dall’analisi di questo caso di studio ai fini di una riflessione più generale sui processi di integrazione delle minoranze? Attraverso l'analisi di un campione di atti di matrimonio registrati dallo Stato Civile del Comune di Milano tra il 1866 e il 1895, l’obiettivo di questo saggio è rispondere a tali interrogativi attraverso la lente privilegiata delle pratiche matrimoniali e, in particolare, di quelle esogamiche.

Migranti in una terra nuova. Gli ebrei milanesi e i loro matrimoni nell'ultimo trentennio del XIX secolo

E. Asquer
2019-01-01

Abstract

Nel panorama complessivo della storia degli ebrei italiani in età contemporanea, Milano rappresenta un caso assai anomalo, oltre che poco studiato. Espulsi dall’imperatore spagnolo alla fine del Cinquecento, gli ebrei rientrarono in città soltanto nel corso del XIX secolo, durante la breve parentesi del Regno napoleonico e lentamente nella fase della Restaurazione asburgica, per poi stabilirvisi in numero crescente all’indomani dell’Unità. Il profilo della Milano ebraica è, dunque, piuttosto recente. Migrazione ed emancipazione, integrazione sociale nella città d’arrivo e adattamento alla nuova condizione giuridica di libertà individuale furono processi che nel caso degli ebrei milanesi andarono a saldarsi, in un contesto urbano contraddistinto da un forte dinamismo in ambito economico, sociale e culturale e dall’assenza di una tradizionale comunità religiosa che potesse fungere da polo aggregatore dei migranti. Quali furono, dunque, i percorsi e le strategie di integrazione scelte dagli ebrei in tale contesto? Che cosa significò ambientarsi in una città priva di una tradizione comunitaria? Che lezione è possibile trarre dall’analisi di questo caso di studio ai fini di una riflessione più generale sui processi di integrazione delle minoranze? Attraverso l'analisi di un campione di atti di matrimonio registrati dallo Stato Civile del Comune di Milano tra il 1866 e il 1895, l’obiettivo di questo saggio è rispondere a tali interrogativi attraverso la lente privilegiata delle pratiche matrimoniali e, in particolare, di quelle esogamiche.
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