Abstract: L’articolo si sofferma sulla tecnologia blockchain e sulla sua applicazione nel settore marittimo e dei trasporti, specie in congiunzione coi cd. smart contracts, i.e. contratti eseguiti mediante algoritmi. Descrive i motivi per cui, nella logistica, le applicazioni della blockchain si sono rapidamente sviluppate, e quale possibile evoluzione potrebbe determinare la diffusione di queste tecnologie, sia nei rapporti del commercio internazionale, sia nella cooperazione interstatuale sulla navigazione. Viene messo in luce come, significativamente, la blockchain abbia elementi in comune con istituti storici del diritto marittimo, che potrebbero facilitarne la diffusione, visto che anch’essa soddisfa quelle stesse esigenze economiche di certezza dei rapporti giuridici che furono alla base, ad esempio, dell’invenzione della polizza di carico. Infine, l’articolo si sofferma sulla collocazione di queste tecnologie nel mondo giuridico, e sulla necessità di inquadrarle all’interno di istituti giuridici preferibilmente di diritto uniforme, pena il rischio di una sottrazione totale di questi fenomeni al controllo della legge. In tal senso, soltanto le cd. Rotterdam Rules sembrano poter coprire nel loro ambito di operatività questi fenomeni, ed è bene quindi che gli Stati si attivino per guidare la diffusione di questi fenomeni, riportandoli nell’alveo di situazioni tipiche nelle quali l’autonomia privata si estrinseca nel commercio internazionale, nell’ambito tuttavia di un quadro sovranazionale di regole condiviso ed efficace.
Blockchain and smart contracts in shipping and transport. A legal revolution is about to arrive?
MUNARI, F.
2019-01-01
Abstract
Abstract: L’articolo si sofferma sulla tecnologia blockchain e sulla sua applicazione nel settore marittimo e dei trasporti, specie in congiunzione coi cd. smart contracts, i.e. contratti eseguiti mediante algoritmi. Descrive i motivi per cui, nella logistica, le applicazioni della blockchain si sono rapidamente sviluppate, e quale possibile evoluzione potrebbe determinare la diffusione di queste tecnologie, sia nei rapporti del commercio internazionale, sia nella cooperazione interstatuale sulla navigazione. Viene messo in luce come, significativamente, la blockchain abbia elementi in comune con istituti storici del diritto marittimo, che potrebbero facilitarne la diffusione, visto che anch’essa soddisfa quelle stesse esigenze economiche di certezza dei rapporti giuridici che furono alla base, ad esempio, dell’invenzione della polizza di carico. Infine, l’articolo si sofferma sulla collocazione di queste tecnologie nel mondo giuridico, e sulla necessità di inquadrarle all’interno di istituti giuridici preferibilmente di diritto uniforme, pena il rischio di una sottrazione totale di questi fenomeni al controllo della legge. In tal senso, soltanto le cd. Rotterdam Rules sembrano poter coprire nel loro ambito di operatività questi fenomeni, ed è bene quindi che gli Stati si attivino per guidare la diffusione di questi fenomeni, riportandoli nell’alveo di situazioni tipiche nelle quali l’autonomia privata si estrinseca nel commercio internazionale, nell’ambito tuttavia di un quadro sovranazionale di regole condiviso ed efficace.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.