L'articolo dopo aver esaminato le vicende politico-costituzionali che hanno caratterizzato la Polonia all'indomani della vittoria elettorale, nel 2015, del partito "Diritto e Giustizia" guidato dall'ex Primo Ministro J. Kaczyński, si sofferma sull'analisi di due degli aspetti più controversi. Il primo riguarda la nuova disciplina dei mezzi di informazione pubblici il cui controllo è oggi strettamente in mano al Governo. Il secondo concerne le tre nuove leggi disciplinanti la struttura e il funzionamento del Tribunale costituzionale approvate al termini di un duro braccio di ferro tra la maggioranza parlamentare e la stessa Corte. Tali leggi oltre ad asservire l'organo di garanzia costituzionale al controllo della maggioranza di governo ne limitano le funzioni e ne ostacolano l'attività con procedure eccessivamente complesse. Queste leggi tuttavia si inseriscono in un disegno ancora più ampio, già in parte realizzato, volto ad assoggettare all'Esecutivo il potere giudiziario, a imbrigliare tutti gli organi di garanzia e i contro-poteri e a limitare progressivamente lo Stato di diritto e le libertà fondamentali che ben giustificano l'avvio della procedura dell'art. 7 TUE.

La crisi costituzionale polacca

M. A. Orlandi
2017-01-01

Abstract

L'articolo dopo aver esaminato le vicende politico-costituzionali che hanno caratterizzato la Polonia all'indomani della vittoria elettorale, nel 2015, del partito "Diritto e Giustizia" guidato dall'ex Primo Ministro J. Kaczyński, si sofferma sull'analisi di due degli aspetti più controversi. Il primo riguarda la nuova disciplina dei mezzi di informazione pubblici il cui controllo è oggi strettamente in mano al Governo. Il secondo concerne le tre nuove leggi disciplinanti la struttura e il funzionamento del Tribunale costituzionale approvate al termini di un duro braccio di ferro tra la maggioranza parlamentare e la stessa Corte. Tali leggi oltre ad asservire l'organo di garanzia costituzionale al controllo della maggioranza di governo ne limitano le funzioni e ne ostacolano l'attività con procedure eccessivamente complesse. Queste leggi tuttavia si inseriscono in un disegno ancora più ampio, già in parte realizzato, volto ad assoggettare all'Esecutivo il potere giudiziario, a imbrigliare tutti gli organi di garanzia e i contro-poteri e a limitare progressivamente lo Stato di diritto e le libertà fondamentali che ben giustificano l'avvio della procedura dell'art. 7 TUE.
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