Nella sua prolusione accademica all’Università di Jena del 26 maggio 1789 intitolata Che cos’è e a qual fine si studia la storia universale?, Friedrich Schiller affermava che il compito più importante dello storico è quello di giungere, attraverso la considerazione del passato, alla spiegazione del presente. Da questo presupposto, il filosofo tedesco traeva la conclusione che fra gli innumerevoli eventi delle epoche trascorse dovessero mettersi in rilievo «quelli che hanno avuto un influsso essenziale, indiscutibile e facilmente perseguibile sull’odierno aspetto del mondo e sullo stato della generazione attuale». Tale principio risulta utile anche per spiegare le radici profonde della crisi che si è aperta in Ucraina a partire dal novembre 2013 e che ha portato all’annessione russa della Crimea e alla costituzione delle due nuove repubbliche secessioniste di Luhansk e Donetsk, nel Donbass orientale. Non tanto per mettere in luce gli eventi di oggi, né per disegnare scenari futuri, quanto per tracciare una storia di lungo periodo che dimostri come da sempre queste zone, e la Crimea in particolare, siano state contese tra Est e Ovest, fra Russia, Europa e Asia, senza che una soluzione sia mai stata unanimemente accettata dagli attori in gioco.

Ai confini dell'Europa. Piccola storia della Crimea contesa

PICCARDO, LARA
2017-01-01

Abstract

Nella sua prolusione accademica all’Università di Jena del 26 maggio 1789 intitolata Che cos’è e a qual fine si studia la storia universale?, Friedrich Schiller affermava che il compito più importante dello storico è quello di giungere, attraverso la considerazione del passato, alla spiegazione del presente. Da questo presupposto, il filosofo tedesco traeva la conclusione che fra gli innumerevoli eventi delle epoche trascorse dovessero mettersi in rilievo «quelli che hanno avuto un influsso essenziale, indiscutibile e facilmente perseguibile sull’odierno aspetto del mondo e sullo stato della generazione attuale». Tale principio risulta utile anche per spiegare le radici profonde della crisi che si è aperta in Ucraina a partire dal novembre 2013 e che ha portato all’annessione russa della Crimea e alla costituzione delle due nuove repubbliche secessioniste di Luhansk e Donetsk, nel Donbass orientale. Non tanto per mettere in luce gli eventi di oggi, né per disegnare scenari futuri, quanto per tracciare una storia di lungo periodo che dimostri come da sempre queste zone, e la Crimea in particolare, siano state contese tra Est e Ovest, fra Russia, Europa e Asia, senza che una soluzione sia mai stata unanimemente accettata dagli attori in gioco.
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