L'abitudine al fumo è considerata uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo del tumore al polmone e di un'ampia gamma di malattie cronico degenerative. Studi epidemiologici evidenziano chiaramente come il livello di fertilità negli uomini sia in continuo decremento attribuendo il 13% dell'infertilità al tabagismo. Il fumo di sigaretta (CS) è una miscela complessa contenente un gran numero di molecole cancerogene e mutagene. Alcune di queste molecole e/o i loro metaboliti possono attraversare la barriera ematotesticolare determinando effetti sulla fertilità. Lo studio è stato effettuato su un totale di 38 topi maschi albino Swiss CD1, di cui 13 costituivano il gruppo di controllo mentre i rimanenti 25 sono stati esposti fin dalla nascita al CS, ottenuto da sigarette di riferimento, per 10 settimane. Al termine di tale periodo gli animali sono stati sacrificati, sono stati prelevati gli spermatozoi dalla testa dell'epididimo per valutarne lo stato ossidativo, la funzionalità mitocondriale, le alterazioni morfologiche, e la frammentazione del DNA spermatico. I risultati ottenuti confermano la capacità del CS di indurre un aumento statisticamente significativo dello stress ossidativo (P<0,05), dei prodotti finali della perossidazione lipidica (P<0,05) e una maggiore frammentazione del DNA (P< 0,01). Inoltre l'analisi citologica effettuata su un numero pari a 1000 spermatozoi per singolo animale ha evidenziato una maggiore fragilità spermatica (assenza della coda) nel gruppo degli animali esposti (P<0,05) ed alterazioni morfologiche quali assenza del gancio (P<0,05), testa a spillo (P<0,05) e spermatozoi con due code (P<0,05). I dati ottenuti evidenziano come l'abitudine al fumo possa avere un rimarchevole effetto sulla fertilità maschile. Questo se da una parte è imputabile all'induzione dello stress ossidativo, come evidenziato dall'aumento delle specie reattive dell'ossigeno e dai prodotti della perossidazione lipidica, dall'altra può essere determinato dall'effetto mutageno esercitato dalle componenti aromatiche del CS, come dimostrato dall'analisi morfologica e dalla frammentazione del DNA.

Alterazioni molecolari e morfologiche in spermatozoi di topi esposti al fumo di sigaretta

LA MAESTRA, SEBASTIANO;DE FLORA, SILVIO;MICALE, ROSANNA TINDARA
2013-01-01

Abstract

L'abitudine al fumo è considerata uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo del tumore al polmone e di un'ampia gamma di malattie cronico degenerative. Studi epidemiologici evidenziano chiaramente come il livello di fertilità negli uomini sia in continuo decremento attribuendo il 13% dell'infertilità al tabagismo. Il fumo di sigaretta (CS) è una miscela complessa contenente un gran numero di molecole cancerogene e mutagene. Alcune di queste molecole e/o i loro metaboliti possono attraversare la barriera ematotesticolare determinando effetti sulla fertilità. Lo studio è stato effettuato su un totale di 38 topi maschi albino Swiss CD1, di cui 13 costituivano il gruppo di controllo mentre i rimanenti 25 sono stati esposti fin dalla nascita al CS, ottenuto da sigarette di riferimento, per 10 settimane. Al termine di tale periodo gli animali sono stati sacrificati, sono stati prelevati gli spermatozoi dalla testa dell'epididimo per valutarne lo stato ossidativo, la funzionalità mitocondriale, le alterazioni morfologiche, e la frammentazione del DNA spermatico. I risultati ottenuti confermano la capacità del CS di indurre un aumento statisticamente significativo dello stress ossidativo (P<0,05), dei prodotti finali della perossidazione lipidica (P<0,05) e una maggiore frammentazione del DNA (P< 0,01). Inoltre l'analisi citologica effettuata su un numero pari a 1000 spermatozoi per singolo animale ha evidenziato una maggiore fragilità spermatica (assenza della coda) nel gruppo degli animali esposti (P<0,05) ed alterazioni morfologiche quali assenza del gancio (P<0,05), testa a spillo (P<0,05) e spermatozoi con due code (P<0,05). I dati ottenuti evidenziano come l'abitudine al fumo possa avere un rimarchevole effetto sulla fertilità maschile. Questo se da una parte è imputabile all'induzione dello stress ossidativo, come evidenziato dall'aumento delle specie reattive dell'ossigeno e dai prodotti della perossidazione lipidica, dall'altra può essere determinato dall'effetto mutageno esercitato dalle componenti aromatiche del CS, come dimostrato dall'analisi morfologica e dalla frammentazione del DNA.
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