OBIETTIVI-: Un nostro precedente studio di biomonitoring ha rilevato, per la prima volta direttamente sull’uomo, la significativa associazione tra presenza di otturazioni dentarie e danno al DNA linfocitario. Per valutare a livello locale il potenziale genotossico dei materiali utilizzati per le otturazioni, un’analoga indagine è stata condotta in un campione di giovani adulti su cellule esfoliative del cavo orale. MATERIALI E METODI: Sono state esaminate, mediante il comet assay ed il test dei micronuclei, cellule esfoliative di 63 individui 25 maschi e 38 femmine (età 21,02 ± SD 2,11) di cui 20 controlli e 43 trattati. Quest’ultimo gruppo,il cui numero medio di otturazioni era 3.7 (DS 2,96), era costituito per il 48,8 % da soggetti con otturazioni solo in metacrilato, per il 18,6 solo in amalgama e il 32.6 % con entrambi i materiali. RISULTATI: Dopo accurata standardizzazione del protocollo d’analisi al comet assay si osservava un’associazione tra presenza di otturazioni e danno al DNA con valori di mediane per TL, TDNA% e TM rispettivamente pari a 110.2, 19.82 e 34.2 nei controlli e 143.88, 27.92 e 63.79 negli esposti. Tali valori presentavano un p<0.01 per il 5°, 10° e 25° percentile. Analogamente a quanto osservato a livello linfocitario, non si rilevavano differenze significative in funzione dei materiali utilizzati ma una significativa correlazione col numero di otturazioni (p<0.01). I risultati erano confermati all’esame citologico che mostrava un incremento del n° di MN del 53% nei soggetti con otturazioni rispetto a quelli di controllo. CONCLUSIONI: L’utilizzo di cellule più intimamente esposte ai costituenti delle otturazioni dentali ne conferma il potenziale rischio genotossico, già da noi rilevato a carico dei linfociti. L’effetto di questa esposizione iatrogena a xenobiotici è certamente imputabile al danno ossidativo che, come rilevato in vitro, esplicano sia le amalgame che i metacrilati.

Effetto genotossico dei metalli per le otturazioni dentali su cellule esfoliative del cavo orale

LA MAESTRA, SEBASTIANO;
2007-01-01

Abstract

OBIETTIVI-: Un nostro precedente studio di biomonitoring ha rilevato, per la prima volta direttamente sull’uomo, la significativa associazione tra presenza di otturazioni dentarie e danno al DNA linfocitario. Per valutare a livello locale il potenziale genotossico dei materiali utilizzati per le otturazioni, un’analoga indagine è stata condotta in un campione di giovani adulti su cellule esfoliative del cavo orale. MATERIALI E METODI: Sono state esaminate, mediante il comet assay ed il test dei micronuclei, cellule esfoliative di 63 individui 25 maschi e 38 femmine (età 21,02 ± SD 2,11) di cui 20 controlli e 43 trattati. Quest’ultimo gruppo,il cui numero medio di otturazioni era 3.7 (DS 2,96), era costituito per il 48,8 % da soggetti con otturazioni solo in metacrilato, per il 18,6 solo in amalgama e il 32.6 % con entrambi i materiali. RISULTATI: Dopo accurata standardizzazione del protocollo d’analisi al comet assay si osservava un’associazione tra presenza di otturazioni e danno al DNA con valori di mediane per TL, TDNA% e TM rispettivamente pari a 110.2, 19.82 e 34.2 nei controlli e 143.88, 27.92 e 63.79 negli esposti. Tali valori presentavano un p<0.01 per il 5°, 10° e 25° percentile. Analogamente a quanto osservato a livello linfocitario, non si rilevavano differenze significative in funzione dei materiali utilizzati ma una significativa correlazione col numero di otturazioni (p<0.01). I risultati erano confermati all’esame citologico che mostrava un incremento del n° di MN del 53% nei soggetti con otturazioni rispetto a quelli di controllo. CONCLUSIONI: L’utilizzo di cellule più intimamente esposte ai costituenti delle otturazioni dentali ne conferma il potenziale rischio genotossico, già da noi rilevato a carico dei linfociti. L’effetto di questa esposizione iatrogena a xenobiotici è certamente imputabile al danno ossidativo che, come rilevato in vitro, esplicano sia le amalgame che i metacrilati.
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