Nostri precedenti studi hanno rilevato un marcato effetto genotossico in cellule dell’epitelio alveolare dopo contatto con la frazione idrosolubile di oil fly ash. Questo, dovuto in particolare alla produzione del radicale OH°, chiaramente indica il ruolo svolto dai metalli di transizione V, Fe e Ni nelle reazioni Fenton-like. Poiché ulteriori indagini hanno mostrato, anche nella progenie di cellule esposte, un marcato effetto genotossico si è voluto verificare se questo fosse dovuto, cessata l’esposizione ai metalli, a una maggiore presenza di specie radicaliche di origine mitocondriale e, quindi, ad uno stress ossidativo endogeno che, subentrando a quello esogeno, determina la cronicizzazione del danno a livello dell’epitelio respiratorio. Materiali e Metodi- Le tre successive subculture ottenute sottoponendo a passaggi seriali pneumociti umani, precedentemente messi a contatto con OFA, venivano marcati con 2’,7’-diclorofluoresceina-diacetato (DCF-DA) o con diidrorodamina (DHR) per la determinazione dei ROS sia quantitativa in citofluorimetria che qualitativa in microscopia confocale laser. RISULTATI: Le prove, effettuate in triplicato, seppure rilevavano nella progenie una significativa (p<0.01) riduzione della fluorescenza rispetto agli pneumociti esposti evidenziavano ancora nelle 3 successive subculture un incremento medio dei ROS del 70% rispetto ai controlli negativi. In particolare, in questi ultimi la fluorescenza emessa era del tutto trascurabile essendo esclusivamente imputabile alla fisiologica formazione, di superossido anione e H2O2, quali sottoprodotti della respirazione cellulare. All’analisi qualitativa in microscopia confocale la progenie delle cellule trattate mostrava, in assenza di alterazioni morfologiche, una discreta fluorescenza citoplasmatica con addensamenti perinucleari, analoga per i due fluorocromi. CONCLUSIONI: I risultati spiegano chiaramente come lo stress ossidativo, innescato dall’esposizione ai metalli adsorbiti alle polveri fini, in seguito all’alterazione della funzionalità mitocondriale da noi rilevata con rodamina123, determina uno stress ossidativo endogeno in grado di perpetrare l’ossidazione anche del DNA come da noi rilevata all’halo-comet ed al test dei MN.

Produzione endogena di ROS e cronicizzazione del danno a carico dell’epitelio respiratorio per esposizione a metalli di transizione.

LA MAESTRA, SEBASTIANO;
2007-01-01

Abstract

Nostri precedenti studi hanno rilevato un marcato effetto genotossico in cellule dell’epitelio alveolare dopo contatto con la frazione idrosolubile di oil fly ash. Questo, dovuto in particolare alla produzione del radicale OH°, chiaramente indica il ruolo svolto dai metalli di transizione V, Fe e Ni nelle reazioni Fenton-like. Poiché ulteriori indagini hanno mostrato, anche nella progenie di cellule esposte, un marcato effetto genotossico si è voluto verificare se questo fosse dovuto, cessata l’esposizione ai metalli, a una maggiore presenza di specie radicaliche di origine mitocondriale e, quindi, ad uno stress ossidativo endogeno che, subentrando a quello esogeno, determina la cronicizzazione del danno a livello dell’epitelio respiratorio. Materiali e Metodi- Le tre successive subculture ottenute sottoponendo a passaggi seriali pneumociti umani, precedentemente messi a contatto con OFA, venivano marcati con 2’,7’-diclorofluoresceina-diacetato (DCF-DA) o con diidrorodamina (DHR) per la determinazione dei ROS sia quantitativa in citofluorimetria che qualitativa in microscopia confocale laser. RISULTATI: Le prove, effettuate in triplicato, seppure rilevavano nella progenie una significativa (p<0.01) riduzione della fluorescenza rispetto agli pneumociti esposti evidenziavano ancora nelle 3 successive subculture un incremento medio dei ROS del 70% rispetto ai controlli negativi. In particolare, in questi ultimi la fluorescenza emessa era del tutto trascurabile essendo esclusivamente imputabile alla fisiologica formazione, di superossido anione e H2O2, quali sottoprodotti della respirazione cellulare. All’analisi qualitativa in microscopia confocale la progenie delle cellule trattate mostrava, in assenza di alterazioni morfologiche, una discreta fluorescenza citoplasmatica con addensamenti perinucleari, analoga per i due fluorocromi. CONCLUSIONI: I risultati spiegano chiaramente come lo stress ossidativo, innescato dall’esposizione ai metalli adsorbiti alle polveri fini, in seguito all’alterazione della funzionalità mitocondriale da noi rilevata con rodamina123, determina uno stress ossidativo endogeno in grado di perpetrare l’ossidazione anche del DNA come da noi rilevata all’halo-comet ed al test dei MN.
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