L’articolazione dei titoli universitari su due livelli (seguiti da un terzo, il Dottorato, con caratteristiche in parte diverse) è stata decisa nel 1999 nell’ambito del “Processo di Bologna” (dal nome del luogo in cui l’intesa tra i paesi europei è stata siglata); in Italia essi sono denominati, rispettivamente, Laurea (L, con percorso triennale) e Laurea Magistrale, LM (in una prima fase detta Laurea Specialistica). La situazione occupazionale dei laureati di primo livello (L) è un argomento su cui si sono sviluppate, e sono tuttora presenti, numerose polemiche. Più della metà dei laureati L proseguono gli studi nella LM, e molti attribuiscono ciò anche alla scarsa spendibilità di L; l’opinione pubblica, non di rado, è stata addirittura indotta a pensare che riferendosi ai laureati di primo livello non si possa parlare di occupazione se non in casi molto particolari (professioni sanitarie). In realtà non è così; l’analisi che qui presentiamo in sintesi mostra una situazione nettamente diversa. AlmaLaurea e STELLA sono state le nostre fonti statistiche di riferimento. Laddove è stato possibile si è proceduto a sommare i dati rilevati dai due enti, che insieme operano su una popolazione pari a oltre il 70% dei laureati italiani di primo livello del 2009. Nei casi in cui ciò non è stato possibile, gli approfondimenti sono stati effettuati utilizzando i soli dati AlmaLaurea, che comunque contribuiscono a costruire un quadro piuttosto esaustivo della situazione italiana.
Laureati “puri” di primo livello: l’occupazione in molti casi c’è
MANGANO, STEFANIA;
2011-01-01
Abstract
L’articolazione dei titoli universitari su due livelli (seguiti da un terzo, il Dottorato, con caratteristiche in parte diverse) è stata decisa nel 1999 nell’ambito del “Processo di Bologna” (dal nome del luogo in cui l’intesa tra i paesi europei è stata siglata); in Italia essi sono denominati, rispettivamente, Laurea (L, con percorso triennale) e Laurea Magistrale, LM (in una prima fase detta Laurea Specialistica). La situazione occupazionale dei laureati di primo livello (L) è un argomento su cui si sono sviluppate, e sono tuttora presenti, numerose polemiche. Più della metà dei laureati L proseguono gli studi nella LM, e molti attribuiscono ciò anche alla scarsa spendibilità di L; l’opinione pubblica, non di rado, è stata addirittura indotta a pensare che riferendosi ai laureati di primo livello non si possa parlare di occupazione se non in casi molto particolari (professioni sanitarie). In realtà non è così; l’analisi che qui presentiamo in sintesi mostra una situazione nettamente diversa. AlmaLaurea e STELLA sono state le nostre fonti statistiche di riferimento. Laddove è stato possibile si è proceduto a sommare i dati rilevati dai due enti, che insieme operano su una popolazione pari a oltre il 70% dei laureati italiani di primo livello del 2009. Nei casi in cui ciò non è stato possibile, gli approfondimenti sono stati effettuati utilizzando i soli dati AlmaLaurea, che comunque contribuiscono a costruire un quadro piuttosto esaustivo della situazione italiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.