La postfazione di Serena Spazzarini analizza un aspetto particolare della prima traduzione tedesca del "Principe" di Machiavelli per mano di C.A. von Lenz (1692), ovvero la varietà semantica che il traduttore utilizza per tradurre il vocabolo (e il concetto) di "virtù" machiavelliana. Lenz, basandosi sul modello francese di Amelot, contestualizza il vocabolo e, così facendo, opta per una varietà semantica che felicemente declina la polisemia del vocabolo utilizzato dal Segretario fiorentino nel suo trattato.

Nachwort: Die Polysemie von Machiavellis „virtù“ in der Übersetzung von Lenz

Spazzarini Serena
2013-01-01

Abstract

La postfazione di Serena Spazzarini analizza un aspetto particolare della prima traduzione tedesca del "Principe" di Machiavelli per mano di C.A. von Lenz (1692), ovvero la varietà semantica che il traduttore utilizza per tradurre il vocabolo (e il concetto) di "virtù" machiavelliana. Lenz, basandosi sul modello francese di Amelot, contestualizza il vocabolo e, così facendo, opta per una varietà semantica che felicemente declina la polisemia del vocabolo utilizzato dal Segretario fiorentino nel suo trattato.
2013
978-3-940684-20-2
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11567/715973
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact